Il caso. 30 settembre memorabile: è il giorno delle 50 tasse per tutti

tassanteQuesto 30 settembre 2013 potrebbe essere un giorno da segnare negli annali, perché costituirà un record negativo nella storia del fisco italiano. È scaduto infatti il pagamento di 49 tasse, che in alcuni comuni saranno più di 50, che graveranno sulle famiglie e le imprese nazionali, non solo per gli importi monetari, ma anche per la quantità di adempimenti burocratici e di scartoffie da trasmettere ai vari enti competenti.

Si tratta di un indicatore della situazione attuale del Paese, in cui i contribuenti non sanno più come orientarsi di fronte alla quantità di adempimenti cui fare fronte. Ovviamente non tutti dovranno pagare tutte le tasse, i soggetti coinvolti sono fra loro diversi, ma il fatto che in un solo giorno ne scadano una cinquantina, che unite a quelle degli altri giorni dell’anno raggiungono le centinaia. Consultando il sito dell’Agenzia delle Entrate, chiunque può vedere che le informative riguardanti gli adempimenti del 30 settembre, nella sezione scadenzario, occupano 13 pagine.

La situazione fiscale è ad un punto di rottura e le associazioni di categoria continuano a lanciare richiami alla classe politica, per chiedere, oltre alla diminuzione delle imposte, anche la semplificazione, che è quotidianamente sbandierata, ma mai attuata. La CGIA di Mestre ormai lancia comunicati e pubblica analisi, entrambi disponibili sul sito dell’associazione, quasi esclusivamente sul tema della tassazione eccessiva, contro le accise e l’aumento dell’IVA, ma nonostante le promesse, non viene fatto nulla, vengono anzi aggiunte nuove tasse, rovinando il tessuto produttivo e le famiglie. Dalla CGIA però ricordano che “nei primi 7 mesi di quest’anno il gettito Iva è sceso, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, di quasi 3 miliardi di euro. Se dal 1° ottobre l’aliquota ordinaria salirà al 22%, è molto probabile che aumenteranno gli effetti depressivi sui consumi e di conseguenza gli effetti sul gettito potrebbero non essere quelli attesi”.

@cescofilip

Francesco Filipazzi

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