Nulla è ciò che appare, o non solo, tutto da scoprire e da svelare, ma non completamente, uno e molteplice il principio generatore. E’ così che un cigno dalle ali spiegate si trasforma in un elefante dalle orecchie alate, una creatura di straordinaria bellezza e leggiadria, in una figura grave e goffa.
Altro tema dominante nella sua produzione e che si può scorgere in mostra è il tempo. Esso compare per la prima volta nella forma di orologi molli del celebre dipinto La persistenza della memoria del 1931. A noi ricompare in forme scultoree ad affiancare spesso l’idea di bellezza, a sostegno di una caducità del corpo che con il passare del tempo decade a differenza della bellezza eterna e immortale che l’arte ci può restituire a dispetto dello scorrere del tempo.
Una carrellata di disegni realizzati da Dalì per accompagnare opere letterarie di suo gusto si affolla sulle pareti delle sale, a partire dalle litografie e xilografie per l’Arte di Amare di Ovidio per culminare nelle litografie per la Sacra Bibbia.
Un racconto, dunque, quello ideato per la mostra The Dalì Universe, che ha l’obiettivo, a mio parere raggiunto, di insegnare al visitatore a comprendere il pensiero e il modo di operare di un artista dai tratti enigmatici, quale Dalì appare, attraverso la visione di opere poco note e che spesso più difficilmente avvicinano il vasto pubblico.
Lasciandoci alle spalle le stanze della Villa Fiorentino non smettiamo di essere catapultati nell’immaginario daliniano, che ritorna a brillare nelle piazze di Sorrento nelle quali sono state posizionate altre quattro sculture, che ben si adattano al paesaggio della città, creando una bellezza senza confini.
Eppure un velo d’ombra cade sul positivo risultato della mostra per le accuse mosse dal consigliere comunale Rosario Fiorentino a proposito della qualità in particolare di alcune sculture di dubbia autenticità. Accuse di cui non spetta a noi ora dimostrare l’attendibilità, ma che si spera siano infondate.
Al di là di esse ci resta l’esperienza catartica di una viaggio nel meraviglioso mondo di Dalì.