La protesta. Manif pour tous Italia in piazza per fermare la legge Scalfarotto

manifantibus“Manif pour tous Italia” torna in piazza dopo l’approvazione alla Camera della legge Scalfarotto che contiene in sé la contestatissima aggravante “liberticida” legata all’integrazione nel testo della legge Mancino che sanziona i reati di opinione. La palla, adesso, passerà al Senato dove, dopo un iniziale coinvolgimento, il Pdl ha scelto di opporsi (critici da tempo sono Fratelli d’Italia e Lega Nord). In attesa del voto – come spiegano gli organizzatori – «la Manif Pour Tous Italia chiama a raccolta la società civile a vegliare in difesa della famiglia e della libertà di espressione, e a manifestare il proprio dissenso contro il disegno di legge Scalfarotto, un provvedimento ideologico che, se approvato dal Senato – nonostante l’emendamento Gitti – non farebbe altro che impedire ai liberi cittadini, e alle associazioni, di esprimersi in modo civile su proposte di legge come il matrimonio tra persone dello stesso sesso, e la possibilità di adozione dei bambini da parte degli stessi. Conseguenze sottaciute, ma inevitabili, di questa linea legislativa».

Nonostante gli “aggiustamenti”, insomma, secondo i manifestanti resta intatta la possibilità di vedere sanzionate le semplici obiezioni di chi si opponga al matrimonio omosessuale, all’adozione di bambini a queste coppie e all’ideologia gender. Rispetto a ciò fanno riflettere, in effetti, le posizioni “radicali” di alcune associazioni che sul caso Barilla hanno chiesto proprio “aiuto” a una legge che sanzioni anche posizioni scettiche come quelle espresse dall’imprenditore.

Davanti a questo attacco politico-ideologico – spiegano ancora i dirigenti di Manif pour tous – «in tutta l’Italia stanno nascendo comitati per combattere assieme a noi questa battaglia antropologica, in difesa della famiglia e della libertà d’espressione. Pertanto, venerdì 11 ottobre, dalle ore 19, daremo vita, nel pieno rispetto dell’ordine pubblico, ad una prima grande mobilitazione nazionale, con manifestazioni a Roma, Bisceglie, Bologna, Bolzano e Pisa, mentre scenderemo in piazza a Venezia il giorno 12 ottobre, per chiedere ancora una volta, a gran voce, il ritiro di un’assurda proposta di legge che, come ha dimostrato il recente “caso Barilla”, non genera altro che odio nei confronti di chi non si rassegna ad esprimere la propria opinione e non intende sottomettersi ad un provvedimento degno del peggior stato totalitario».

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