Calcio. Caso Yaya Tourè, Mourinho: “Stop a Russia2018? Non serve contro il razzismo”

jose-mourinhoL’ultimo turno di Champions League ha regalato all’Europa l’ennesimo caso razzismo in versione da stadio: i tifosi del Cska di Mosca, infatti, avrebbero ripetutamente bersagliato con ululati e ‘versi da scimmia’ il centrocampista del Manchester City Yaya Tourè. Ed in Inghilterra l’episodio è stato subito stigmatizzato, al punto da indurre più voci a chiedere addirittura il boicottaggio dei mondiali in programma in Russia nel 2018, dando seguito all’idea ventilata proprio da Tourè a margine dell’incontro moscovita.

Però, in terra d’Albione, c’è pure chi ha il coraggio di dissentire dai propositi bellicosi di chi in Russia non vuole andarci. Josè Mourinho ha riportato tutti sulla via del buon senso. Come riporta ‘The Guardian’, il tecnico portoghese inquadra la questione nei suoi termini: “Rispetto l’opinione di Touré ma non sono d’accordo. La storia del calcio è stata equamente scritta da calciatori di tutte le razze, e quelli di colore hanno dato un contributo fondamentale al pallone. Andare a giocare la Coppa del Mondo è l’espressione sportiva più grande in cui si esprimono razze e nazioni dai cinque angoli del globo. E i calciatori neri sono una parte fondamentale. Chi è più importante? I miliardi di innamorati del football o poche migliaia di persone che tengono negli stadi un comportamento avvilente? Se fossi un calciatore di colore direi che i primi contano molto di più dei secondi”.

Enrico Albertosi

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