Il caso. Oggi in piazza migliaia di Guy Fawkes maschera ribelle e martire cattolico

guy-fawkesVa in scena oggi una protesta globale, in quattrocento città del mondo, contro la “società della sorveglianza”. Nella Million Mask March migliaia di persone, riconducibili a Wikileaks, Pirate Bay, Occupy, Partito Pirata e Anonymous, sfileranno indossando la maschera di Guy Fawkes, ritornata in auge negli ultimi anni grazie al graphic novel, diventato poi un film, V per Vendetta, che nasconde il proprio volto sfigurato dietro quella sardonica effige. Un’immagine che, da sempre, ha suscitato fascino.

Nel mondo anglosassone, infatti il 5 novembre è tradizionalmente associato alla Guy Fawkes Night, l’anniversario della sventata “Congiura delle Polveri”, durante la quale un gruppo di cattolici tentò di far saltare in aria il palazzo di Westminster, con all’interno il re d’Inghilterra, Giacomo I, che stava mettendo in atto politiche anticattoliche. Guy Fawkes, un militare esperto di esplosivi, mise una trentina di barili di polvere da sparo sotto il palazzo, ma venne scoperto e, assieme ai congiurati condannato a morte (impiccato, squartato e decapitato).

Non a caso anche il mondo non conforme ha attinto a questa storia. «Brucerete, brucerete in queste stanze del potere, il popolo è stanco delle vostre squallide chimere Qualcuno mi ricorderà come passato e come l’uomo assai più onesto che in queste stanze è entrato!», canta il rocker identiario Skoll ne La Congiura delle Polveri con la voce di Guy Fawkes, che durante i secoli è diventato vero e proprio simbolo della ribellione al potere, della rivolta contro il tiranno, definito, come da alcuni, «l’unico uomo entrato in parlamento con buone intenzioni». Sull’episodio è sorta una folta pubblicistica e i bambini imparano filastrocche da recitare ogni anno. Va detto che i festeggiamenti hanno assunto in passato una connotazione anticattolica e assieme alle maschere venivano bruciati anche pupazzi del Papa. Resta il fatto che Guy Fawkes, assieme ai suoi compari, è simbolo della rivoluzione quindi, ma anche martire della causa cattolica: combatté come sottotenente nella guerra degli ottant’anni, contro le Province Unite Protestanti e trovò la morte per difendersi dalla repressione. Resta da capire, allora, quanti dei manifestanti di oggi sappiano che storia porta la “maschera” che stanno indossando…

@cescofilip

Francesco Filipazzi

Francesco Filipazzi su Barbadillo.it

Exit mobile version