An. Da Donna Assunta a destra-destra-destra e Bertoli: voci dal convegno dei rifondatori

standVoci flash e suggestioni dalla convention “Ripartire da Alleanza nazionale” in un sabato pomeriggio di novembre 2013.

«As-sunta, As-sunta». Accerchiata, applaudita, invocata, la signora Almirante è sempre al centro della scena: è lei la madrina taumaturgica di una destra alla ricerca della pozione miracolosa. Tutti in fila per lei al coro di «As-sunta, As-sunta» a cui si accompagna ovviamente «Gior-gio, Gior-gio». Tutti in fila con lo smartphone in mano. A quanto pare ancora in fila…

Bertoli (Pierangelo). «Con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro». Domenico Nania lancia il cantautore caro alla sinistra italiana per spiegare il senso dell’Alleanza Nazionale 2.0. Dopo l’Inno a Roma e “Il mio canto libero” è giunto il tempo, insomma, di parlare “a muso duro”. Bertoli a proposito continuava: «Non so se avrò amici a farmi il coro…». E Nania?

Collegio. «È inutile che prendi appunti», mi dice un signore dalla sala. «Perché?», chiedo. «Non si metteranno d’accordo tra ex An». «E perché?». «Perché alle Europee c’è da assegnare il collegio del Lazio…».

«Destra (destra, destra, di)». Lo vuole così Adriana Poli Bortone il partito: «Di destra, destra, destra!». E il pubblico: «Sì..Sìì..Sììì…» (estasi).

Fantasmi. Gianfranco Fini è lo spettro che aleggia in sala. Mai pronunciato ufficialmente dal palco. Evocato copiosamente (in malo modo) in sala dai partecipanti. Un vero e proprio fantasma del passato. O no?

Gadget. «100 euro?!?», così un giovanissimo militante sconfortato abbandona lo stand degli articoli di Alleanza nazionale dopo aver agognato  uno degli oggetti sul tavolo. Il caro prezzo delle cose d’epoca?

«L’avevo detto io». Non lo pronuncia nessuno. A dire il vero, anzi, tutti i relatori recitano la loro parte di mea culpa. Il cronista, però, si ricorda che dal palco dello scioglimento di An ci fu uno – Roberto Menia – che disse chiaro e tondo che non era una buona idea chiudere Alleanza nazionale. A lui va il premio di non averlo ricordato. Stile.

Novembre 9. Roberto Menia: «Oggi festeggiamo l’anniversario della libertà in Europa. Certo, se ci fosse il Muro Angela Merkel starebbe ancora dall’altra parte…».

Pari opportunità. «Sono sempre più necessarie le pari opportunità», incalza Luca Romagnoli, leader di Fiamma Tricolore. Sì,aggiunge, «ma per gli italiani. Perché su casa, lavoro, diritti…».

Tatarella (Pinuccio). Grande scopritore di talenti. Viene invocato anche per questo il compianto “ministro dell’Armonia”. Dacci un erede, si chiedeva al re nelle corti. Dacci un leader, chiedono i rifondatori di An al destino. Sperando che Pinuccio da lassù…

Antonio Rapisarda

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