Televisione. Il canale “laEffe” nuovo snodo neocapitalista della Feltrinelli

Che il quinto potere sia sempre stato un’arma potentissima non è certo una novità e, si sa, è arduo resistere a certi “richiami catodici”, specie se offrono ulteriori possibilità di guadagno e di visibilità. Non stupisce eccessivamente, quindi, l’approdo televisivo del gruppo Feltrinelli che, sfruttando gli ampi spazi concessi dall’introduzione del digitale terrestre, è sbarcato da qualche mese sul canale 50 del dtv con laEffe, cercando così il proprio posto al sole tra i giganti della comunicazione già presenti in Italia.

Il palinsesto è abbastanza variegato, spaziando tra serie tv, programmi di intrattenimento e cultura e soprattutto un’ampia rassegna di film, quest’ultimi rigorosamente d’autore, trattandosi di pellicole con selezionatissimo pedigree da festival europeo o, tutt’al più, film-documentari sulle tematiche più diverse. Scelte oculate, basate poco sull’audience e molto su quel cliché radical chic che è da anni un marchio distintivo del gruppo Feltrinelli, incentrato sulla ricerca – a volte eccessiva? – del tema “a tutti i costi intellettuale”.

Tra le novità c’è la prima assoluta della miniserie in quattro puntateNord e Sud”, tratta dall’omonimo romanzo di Elizabeth Gaskell: una storia d’amore nell’Inghilterra vittoriana della seconda rivoluzione industriale, dove le appassionanti vicende di una famiglia si intrecceranno con quelle, neanche a dirlo, della classe operaia.

Suscita poi interesse la rubrica controcultura che “fuori dai paradigmi imposti dai poteri politici e mediatici” cerca “modi di fare informazione che possono ribaltare profondamente la nostra visione del mondo e il nostro stile di vita”, come si legge sul sito www.laeffe.tv. Il tema scelto per il mese di novembre si articola su “un ciclo di documentari che raccontano in maniera diretta, senza filtri, tutti i segreti e le storie dietro le droghe, approfondendone anche gli aspetti più scomodi e contraddittori”.

Di più ampio respiro il format “RED: Read, Eat, Dream che tratta di libri, cucina, ambiente (non ditelo a Vendola però) e viaggi in giro per il mondo.

Al di là di tutto, quella intrapresa da laEffe è una sfida interessante, improntata a una scelta coraggiosa, ossia il voler offrire al pubblico contenuti “difficili” a dispetto della tv nazional-popolare-spazzatura diffusa dalle grande emittenti. Di certo l’approdo in televisione costituisce un ulteriore, notevole, passo nella marcia capitalista del gruppo Feltrinelli, duro e puro sul fronte dei contenuti, un po’ meno forse quando si tratta di mercato e bilanci. E chissà che direbbe il compagno Giangiacomo se fosse ancora vivo.

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Giuseppe Contarino

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