Esteri. Un media indiano: “I marò rischiano la pena di morte”. E l’Italia prepara contromosse

La notizia come compare sul sito indiano di lingua inglese

I due marò italiani «rischiano la pena di morte». Lo scrive The Hindustan Times secondo il quale la polizia indiana “Nia” ha presentato un rapporto in cui accusa i marò in base a  legge che prevede la pena di morte. Secondo la “Sua Act”, come riporta il giornale, gli investigatori avrebbero presentato lunedì al ministero degli Interni un rapporto in cui si chiede di giudicare i due militari con la legge che reprime la pirateria marittima che prevede la pena di morte. Tutto questo «nonostante le ripetute richieste pressanti del ministero degli Esteri di trattare il caso con capi di imputazione che prevedono pene più lievi».

Vera o falsa che sia l’indiscrezione l’Ansa sulla vicenda ha interpellato una fonte diplomatica secondo la quale «la decisione finale spetta al giudice che dovrà formulare i reali capi di accusa» a carico di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il giornale sottolinea, inoltre, il forte contrasto esistente tra gli Esteri e gli Interni sulla vicenda, segno che la vicenda continua a dividere da tempo anche il governo indiano. Secondo quanto riferisce ancora Hindustan Times, il ministero degli Esteri si è impegnato ad «assicurare che i due militari non siano perseguiti in base al Sua Act». «Questo sarebbe una violazione della promessa fatta da Khurshid (il ministro, ndr) – spiega – che ha il valore di una garanzia di uno Stato sovrano». Per questo, dopo la consegna del rapporto della Nia, il dicastero degli Esteri «farà un’attenta valutazione e esaminerà tutti gli aspetti legali prima di dare la sua posizione ufficiale». Sempre l’Ansa ha cercato conferma con la stessa polizia investigativa indiana Nia che ha risposto oggi con un “no comment” sull’esistenza di un suo rapporto in cui si chiede la pena di morte per i marò.

E il governo italiano? «Siamo pronti ad ogni evenienza con mosse e contromosse» ha spiegato Staffan de Mistura, inviato del governo per la vicenda dei marò. De Mistura ha precisato che si tratta comunque di «illazioni di stampa che né l’Italia né l’India commentano» perché «anche in passato le illazioni sono state smentite dai fatti». Mentre secondo il portavoce del ministro degli Esteri indiano Syed Akbaruddin l’India ha ribadito la propria posizione a proposito dei marò secondo la quale «il caso non rientra tra quelli che sono punibili con la pena di morte».

Infine si registra l’intervento del ministro Emma Bonino a margine di un incontro: “Il rischio di una condanna alla pena di morte per i due marò è già stato smentito ed escluso”.

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