Politica. Fitto stoppa Toti coordinatore di Forza Italia: “Silvio, non ci faremo rottamare”

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Raffaele Fitto

«Giovanni Toti? No grazie». Non ha detto proprio così Raffaele Fitto ma il senso è questo: caro Berlusconi non ci stiamo a farci rottamare senza battere ciglio. Lo ha spiegato l’ex ministro in un’intervista al Corriere della Sera: «Riterrei un errore politico grave quello di mettere tra parentesi quanto è avvenuto negli ultimi mesi, di mortificare un intero gruppo dirigente». Quanto a Toti – il direttore del Tg4 sul cui nome il Cavaliere punterebbe per il cambio di passo imposto dall’arrivo di Matteo Renzi – Fitto lo considera «stimabile» ma privo però di esperienza e di consenso: «Un giornalista certamente perbene, certamente capace, ma credo che debba quantomeno dimostrare quale contributo possa dare a Forza Italia».

Uno smottamento, il primo ufficiale, da quando Forza Italia è ri-nata questo di Fitto. Segno che il percorso politico del partito non è ancora iniziato dopo lo “choc” dell’espulsione del Senato di Berlusconi. Smottamento ma non ulteriore scissione, promette Fitto: «Resto a discutere, a spiegare le mie idee». Nessuna voglia di fare il bis dopo l’uscita di Alfano insomma (anche perché il capo dei “lealisti” era proprio l’ex ministro) ma un invito diretto a Berlusconi a valutare le risorse interne al partito per cercare di contrastare la nouvelle vague del neosegretario del Pd.

«Non si insegua Renzi sul terreno del giovanilismo – spiega non a caso il politico pugliese – ma dei contenuti. Sul territorio abbiamo una valanga di bravi amministratori, sindaci, consiglieri regionali, gente capace e onesta». Tutto questo all’indomani del sondaggio Ipr che dà come primo cittadino più votato d’Italia proprio un sindaco targato centrodestra, per giunta giovane, come Alessandro Cattaneo. Raffaele Fitto, dunque, si fa portavoce di un malcontento diffuso all’interno di Forza Italia per alcune scelte del leader. Come si vocifera da tempo, ad esempio, a pochi è piaciuta l’idea imposta dal Cavaliere di battezzare i circoli territoriali “Forza Silvio”. La scelta, poi, di guardare al partito “dentro l’azienda” per strutturare la nuova Forza Italia è sembrata una vera e propria sconfessione di tutta una classe dirigente che ha seguito il Cavaliere e lo ha difeso da quel «colpo di Stato» che lui stesso non fa altro che denunciare. Davanti a questo Fitto – l’unico dotato di struttura reale nel territorio fra i big di Forza Italia – ha deciso di alzare la voce: «Presidente, eviti questo errore».

La frenata del Cavaliere. Che cosa pensa il diretto interessato? Da parte sua Berlusconi ha replicato come solo lui sa fare: smentendo di avere mai pensato a Giovanni Toti come coordinatore unico. «Non c’è mai stata alcuna intenzione di procedere alla nomina di un Coordinatore Unico», ha scritto in una nota Berlusconi. Ciò che intenderebbe fare è «rilanciare Forza Italia, dotandoci di una nuova organizzazione e valorizzando tutta la classe dirigente che in questi anni, e particolarmente negli ultimi mesi, ha dimostrato di saper condurre straordinarie battaglie politiche». Proprio per questo, spiega Berlusconi, «non dobbiamo perciò avere timore di aprire le porte del nostro Movimento alle risorse nuove che si affacciano, e che vogliono dare il loro contributo al nostro rilancio in un momento di grande trasformazione della politica italiana».  Toti sì, dunque, ma in tandem con i rappresentanti della vecchia squadra: sono pronti i “falchi” ad accoglierlo nel nido…

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Paul Gascoigne

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