Calcio. Il Pallone d’oro a Cristiano Ronaldo fa rosicare Ribery e gli sciovinisti francesi

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo

Che in Francia non abbiano ancora imparato a saper perdere, non è una novità. Stavolta, il Pallone d’Oro a Cristiano Ronaldo non l’hanno proprio digerito. Loro, ovviamente, non avevano alcun dubbio: il premio doveva essere di Franck Ribery, protagonista assoluto dell’ultimo anno solare col Bayern Monaco. E invece, a Scarface non sono bastati Meisterschale, Champions League, Coppa di Germania, Supercoppa Europea e Mondiale per club. Troppo forte Ronaldo. O, forse, troppo forte il Bayern di Heynckes – Guardiola, troppo squadra per far risaltare in maniera decisiva il talento del suo numero sette.

Tutti obietteranno che anche il Barcellona monster del plurivincitore Messi non è che fosse una squadraccia. Ma, nel caso dei blaugrana, il talento della Pulce era non la ciliegina sulla torta, ma quell’ingrediente decisivo che di quella torta ti fa chiedere un altro pezzo anche dopo un’abbuffata colossale. Messi è, in breve, il calciatore in grado di decidere una partita da solo.

A questo proposito, Carlo Ancelotti ha raccontato un aneddoto a proposito di Zlatan Ibrahimovic. Carletto, fino all’anno scorso al PSG, gli stava parlando del suo pupillo Hernan Crespo. Zlatan, in tutta risposta, gli ha detto: “Sì, mister, ottimo calciatore Hernan. Però, in questo momento, nel mondo sono in tre a decidere una gara: Ronaldo, Messi e Ibracadabra”. Con tutta la presunzione che si vuole attribuire (a ragione) allo svedese, come dargli però torto?

Il meccanismo del pallone d’Oro, tra l’altro, ormai è cambiato, con buona pace dei malinconici ai quali manca vedere Matthias Sammer o Fabio Cannavaro sul gradino più alto del podio. Le vittorie di squadra contano, sì, ma passano in secondo piano rispetto al giudizio sul singolo calciatore. CR7 ha vinto solo una Supercoppa di Spagna (nell’estate 2012 peraltro), però ha trascinato al Mondiale 2014 una nazionale che, senza di lui, non vede la porta per novanta minuti e, come recita lo spot realizzato dal suo sponsor, ha segnato 69 goal, con otto triplette, solo nell’anno appena trascorso.

Con buona pace di Michel Platini, quindi, il premio è andato al portoghese. Il presidente dell’Uefa si è espresso negativamente sul cambiamento delle regole con l’ingresso della FIFA, dichiarandosi “molto dispiaciuto” per Franck Ribery. Campanilismo francese, perché non si ricorda una presa di posizione simile di Le Roi tre stagioni fa, quando Wesley Sneijder (cinque trofei con l’Inter e una finale mondiale persa ai supplementari contro la Spagna) fu a sorpresa sopravanzato dal solito Messi.

E allora, facciamocene tutti una ragione, anche Ribery e Sneijder. Le regole cambiano e, con queste regole, onore a Cristiano Ronaldo, probabilmente, oggi, l’attaccante più completo del mondo. Con buona pace dei Francesi.

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Francesco Sannicandro

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