L’organizzazione dell’evento, curato dalla direttrice nazionale Maria Rindone, ha diffuso una nota ufficiale sulla pagina Facebook dell’appuntamento spiegando che alla decisione di soprassedere si è giunti «a causa della delicata situazione politica creatasi tra Italia e India». Nella nota dell’associazione c’è anche una dichiarazione di vicinanza a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: «Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai nostri Marò sperando che presto possano tornare a casa dalle loro famiglie». Intanto è emerso che l’amministrazione comunale di Bari, con delibera numero 00758 del 30 novembre scorso – senza tenere minimamente conto della concomitanza dell’evento con le fasi cruciali della querelle giudiziaria dei due soldati italiani – aveva addirittura concesso il patrocinio gratuito dalla giunta per la manifestazione. «Lo abbiamo concesso – fanno sapere da Palazzo di Città – per non creare discriminazioni razziali, contrarie alla nostra Costituzione». Il patrocinio con annessa la concessione dell’utilizzo del logo sui manifesti certificava una forma importante di riconoscimento e la simbolica adesione all’iniziativa da parte del Comune. Per Luigi D’Ambrosio Lettieri, senatore e coordinatore di Forza Italia a Bari, «la scelta della giunta Emiliano in questa penosa storia ne evidenzia ancora una volta tutta l’ambiguità». Marcello Gemmato, portavoce regionale di Fratelli d’Italia invece chiede la revoca del patrocinio e «le scuse pubbliche del sindaco alle famiglie dei militari».
La Puglia continua a promuovere iniziative quotidiane per tenere alta l’attenzione sulla contesa giudiziaria con Nuova Delhi: ieri a Brindisi, sede del reggimento San Marco al quale appartengono Latorre e Girone, c’è stata una manifestazione con un centinaio di persone, parlamentari del territorio e alcuni commilitoni dei Marò in India. Infine un appello per disertare le celebrazioni della Festa nazionale dell’India il 26 gennaio, in segno di protesta, è stato rivolto al premier Enrico Letta dal presidente del consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna: «Mi spiace per il popolo indiano, amico del nostro Paese – ha spiegato Introna – ma proprio attraverso queste assenze simboliche, nella ricorrenza del 65esimo Republic Day federale, si deve levare chiara e netta dal nostro Paese l’indignazione dei cittadini che da due anni attendono di conoscere fatti e circostanze che riguardano i due connazionali». La prossima seduta del consiglio regionale, prevista per il 22 gennaio, si aprirà con una riflessione in aula sulla querelle italo-indiana che si protrae dal 15 febbraio 2012.
* da Il Tempo