Il punto (di P.Caldarola). Legge elettorale sinistra e la futile guerra per le preferenze

PREFERENZEL’assedio reciproco nel Pd continua. Renzi va avanti, i suoi avversari indietreggiano, anche come contenuti, cercando di non farsi surclassare. La guerriglia della sinistra interna è priva di senso politico. Il fatto di aver scelto le preferenze come terreno della madre di tutte le battaglie non è collocabile in nessuna tradizione, recente o passata, di una sinistra decente. Capirei l’opposizione ad altri aspetti dell’iniziativa di Renzi ma non gli ostacoli per dotare il paese di una legge elettorale maggioritaria, che prevede il ballottaggio e che può avere un premio di maggioranza e una soglia per accedervi più accettabile. L’altra sinistra, quella di Vendola, sembra tentata dall’ennesima battaglia persa con la candidatura anti-Shultz alla presidenza europea nel nome dell’enfante prodige della sinistra greca. E’ la stessa compagnia di giro che ha sponsorizzato quasi tutte le cause perse, buon ultima quella di Ingroia.

Se la sinistra anti-Renzi procederà così nel Pd e fuori consegnerà al sindaco di Firenze il dominio assoluto del gioco. Quello che cerca di sbloccare la situazione italiana, questi altri che imbracciano bambolotti di pezza e sparano a mitraglia sui loro computer. Renzi avrà buon gioco e tenere sulla corda un Berlusconi che accetta, come nella sua ultima foto, l’offesa dell’età facendone un suo brand. Il Pd dovrà scegliere fra una sinistra che voleva rovesciare il mondo dopo averne assecondato tutte le mode e che ora sogna la prima repubblica. Anche l’argomento usato come chiave per metter sotto tiro Renzi, e cioè l’aver trattato con un”pregiudicato”  lascia il tempo che trova visto che l’alternativa è trattare con un altro soggetto, Grillo, inabilitato da una sentenza che lo ha visto condannato per aver colposamente contribuito alla morte di alcune persone. C’è condannato e condannato? Se l’Italia in pochi mesi avrà una buona legge elettorale e metterà in mora il vecchio senato, volteremo pagina. se tutto verrà bloccato si capirà che lo scontro ormai è fra fra conservatori e innovatori. Categorie confuse, ma visto che la sinistra fa sua la battaglia dei signori delle tessere, non ci resta che piangere.

P.S. Alberto Statera, anziano collega della “repubblica”, domenica ha dedicato una articolessa alle nomine degli enti pubblici e, definendomi “boiardino”, mi ha messo nel board di Finmeccanica. Se si fosse informato avrebbe scoperto che ho un contratto a termine per rinnovare e dirigere il trimestrale del gruppo, non sono quindi diventato boiardo e se sono boiardino, come gli ho scritto privatamente, forse dipende dalla non altissima statura. Ma per questo non c’entrano le nomine ma madre natura, assai tirchia con me.

http://ilcalibro.com/2014/01/28/morire-per-le-preferenze

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Peppino Caldarola

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