La protesta. In piazza la rabbia delle imprese. Governo avvertito: “Renzi #noicisiamo”

confDopo i Forconi, arriva l’Associazione R.ETE. Imprese Italia a proporre non solo una “ricetta anticrisi” ma a candidarsi come spina nel fianco per il governo che verrà. Ieri  in Piazza del Popolo, la prima apparizione romana del network nazionale di piccola e media imprenditoria italiana ha registrato non a caso il tutto esaurito. Oltre cinquantamila tra industriali, piccoli produttori e commercianti provenienti da tutto il Paese hanno affollato il Pincio, Piazzale Flaminio, Via del Corso, come non accadeva da anni e hanno ribattezzato la piazza in “Piazza del Popolo degli imprenditori italiani”. La R.ETE. nasce dalle ceneri del vecchio “Patto del Capranica” –  stipulato nel 2008 tra Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti  al fine di riunire le associazioni del commercio e dei servizi in un’unica realtà –  con l’obbiettivo di convogliare le istanze provenienti dal territorio e rappresentarle presso le sedi istituzionali. La forza del progetto, hanno spiegato dal palco, «risiede nella condivisione di problematiche e soluzioni legate allo stato di crisi che  –  in questo particolare momento storico  –  affligge soprattutto i settori nevralgici del secondario e terziario».

Il presidente della CNA, Daniele Vaccarino, alla luce della prova di forza, è intervenuto dal palco della manifestazione parlando di «evento storico di cui la politica dovrà tener conto. Da oggi dovrà rispettare il nostro mondo. Sentire le nostre ragioni. Oggi gli invisibili sono diventati visibili perché le ragioni dell’impresa diventino le ragioni dell’Italia». Ragioni che pesano quanto i dati percentuali dell’apporto delle PMI all’economia del Paese: il 62% del PIL, di cui il 40% è generato dalle sole medie imprese.

Questo significa che l’ulteriore erosione delle PMI, punta di diamante del sistema produttivo nazionale, determinerebbe una contrazione del mercato tale da far scomparire l’Italia dalla scena economica mondiale. Per questa ragione, come si è sentito pronunciare dal palco, la R.ETE. promette di non fermarsi  «perché senza impresa non c’è Italia e senza Italia non c’è futuro».

Le richieste formulate dal network  delle PMI sono precise: riduzione della pressione fiscale a partire dall’Irap; sostituzione del digitale al cartaceo per snellire la burocrazia; più crediti bancari ad imprese e famiglie; valorizzazione di prodotti e produzione nazionale; rilancio dei consumi; allentamento del patto di stabilità e massima flessibilità nell’ammortamento dei beni per le imprese. Quanto detto è stato simultaneamente comunicato al neopremier Matteo Renzi mediante la formula che più si addice ad una R.ETE., ovvero Twitter, utilizzando l’hashtag:  #noicisiamo.

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Elena Barlozzari

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