Solidarietà. Dagli angeli russi di Messina ai doni per i bimbi di Volgograd

volgogradLa mattina del 28 dicembre 1908 le terre che si affacciano sullo stretto di Messina tremarono per 37 lunghissimi secondi. È come se le omeriche “Scilla” e “Cariddi” si fossero risvegliate in età moderna per produrre la più grande catastrofe naturale che la storia dell’Europa ricordi: 120.000 vittime in quello che sarebbe passato alla storia come il Terremoto di Messina (che fece anche nella dirimpettaia Reggio Calabria 15.000 morti).

Mentre la notizia si diffondeva e le autorità italiane lentamente si mettevano in moto per prestare soccorso, l’ammiraglio Ponomareff senza alcun indugio ordinò alle quattro navi della Marina imperiale russa ancorata al largo di Augusta di dirigersi al porto di Messina per prestare aiuto ai feriti, recuperare tra le macerie i dispersi, confortare tutte le vittime.

La prendiamo così alla lontana, per dire che il tema della solidarietà italo-russa e il fraterno aiuto di fronte alle calamità ha radici antiche. Nonostante le drammatiche contrapposizioni della storiai popoli italiano e russo sono capaci di una spontanea solidarietà che ha il carattere della reciprocità.

Nella popolazione di Messina per lungo tempo è stato vivo il ricordo degli “angeli russi” che prestarono il primo soccorso. Lo zar Nicola II premiò i marinai e l’ammiraglio sostenendo che il loro gesto aveva fatto più di ogni altra iniziativa diplomatica per riavvicinare i due Stati. L’associazione “Aiutateci a salvare i bambini” presieduta da Ennio Bordato, si inserisce in questa logica di reciprocità e di aiuto fraterno.

L’associazione on-lus ha visto la luce nel 2001 con l’obiettivo specifico di aiutare la Critica Pediatrica di Mosca R.D.K.B., centro di eccellenza nella cura delle malattie oncologiche infantili, successivamente le iniziative di solidarietà si sono allargate a cerchi concentrici. Azioni di solidarietà basate sul concetto dei piccoli passi: sono state promosse iniziative mirate a raggiungere obiettivi concreti e chiaramente verificabili. Nel corso degli anni alla clinica sono stati donati farmaci, attrezzature per la chemioterapia e le analisi.

Nel 2006 è stata realizzato il progetto “La casa dell’accoglienza” con la donazione al gruppo di volontariato russo intitolato alla memoria di padre Men di un edificio addetto a foresteria per i familiari dei piccoli pazienti: la struttura composta da venti camere con due posti letto ciascuna rappresenta un primo esempio di foresteria pediatrica nel territorio della Federazione Russa. Gli Italiani possono dunque vantare questo piccolo primato di solidarietà.

Il curriculum di “Aiutateci a salvare i bambini” si intreccia con la storia della Russia recente: nel 2004, in collegamento con gli psicologi dell’Università di Padova, l’associazione interviene in favore delle vittime della feroce azione terroristica nella scuola di Beslan. Vengono realizzati interventi nel delicato settore dell’assistenza ai bambini colpiti da shock post-traumatico. E il sostegno psicologico viene esteso ai familiari delle vittime e agli insegnanti della scuola.

Nel 2008 la Russia viene colpita da un’altra emergenza: la guerra d’Ossezia. Checché ne dicano i media occidentali, il focolaio di guerra fu scatenato dal dittatore georgiano, un po’ troppo sicuro dei suoi sostegni internazionali. Significativa in tal senso è la dichiarazione di una fonte non sospettabile di simpatie putiniane: la Commissione istituita dalla UE nel 2009 per indagare sulle cause del conflitto in Ossezia e che appunto attribuiva a Saakashvili le principali responsabilità. Anche in Ossezia del Nord “Aiutateci a salvare i bambini” è intervenuta per aiutare gli sfollati, con una particolare attenzione ai minori.

Ultima iniziativa nel corso dei tempi è quella che è scattata dopo l’attentato di Volgograd. Sul sito della associazione si possono trovare i dati per dare un contributo di solidarietà alle vittime che ancora subiscono gli effetti dell’azione terroristica: www.aiutateciasalvareibambini.org.

Il 4 febbraio il portavoce del municipio di Volgograd ha scritto a Bordato per ringraziare gli Italiani che si sono impegnati in questa iniziativa di beneficenza: “Egregio presidente, con la presente desidero ringraziare Lei e la sua Associazione a nome del Sindaco di Volgograd e della cittadinanza di Volgograd tutta per l’iniziativa veramente molto apprezzata. Siamo convinti che la solidarietà tra le genti, così come Voi avete dimostrato, è la più appropriata risposta a tutti coloro che lavorano per creare barriere e divisioni tra i popoli…”. Nel frattempo vanno avanti gli altri progetti di solidarietà portati avanti dall’associazione: “La nostra politica – ci dice il presidente Ennio Bordato – è quella di donare la canna da pesca e non il pesce; ovvero porre le basi per strutture che funzionino in maniera non episodica e continuino a vivere di vita propria. È una forma di solidarietà concreta e chiaramente verificabile. Senza dubbio la solidarietà tra Italia è Russia rappresenta un anello importante nella catena della integrazione tra i due popoli”.

Solidarietà all’insegna della reciprocità come dicevamo all’inizio dell’articolo. All’associazione “Aiutateci ad aiutare i bambini” si può versare il cinque per mille e per le donazioni fatte si può godere del regime agevolato di detrazioni fiscali.

@barbadilloit

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