Europee. La Lega di Salvini alleata di Marine Le Pen sposa gli indipendentisti sudtirolesi

salvini le penTra la Fiamma di Marine e l’indipendentismo sudtirolese. L’”Europa dei popoli” di marca leghista è un pendolo che oscilla tra l’appoggio a istanze di revanche nazionale e il sostegno a disegni in cui il tasso di propaganda schiaccia la rivendicazione culturale. Rientra senza dubbio in questa seconda categoria l’accordo elettorale stipulato in vista delle europee del 25 maggio tra il Carroccio e i Freiheitlichen altoatesini, intesa che – sulla scheda – porterà il simbolo della formazione guidata da Pius Leitner e Ulli Mair all’interno dello stemma leghista.

A sinistra nel simbolo il logo degli indipendentisti sudtirolesi

La contraddizione tra il supporto al Fronte Nazionale di Marine Le Pen e il sodalizio con i Freiheitlichen si spiega così: il segretario del Carroccio ha puntato tutte le sue fiches sul contrasto a moneta unica ed “eurocrazia” (declinato dalle parrocchie più varie, da Grillo ai regionalisti) per far dimenticare le inchieste giudiziarie legate alla stagione Bossi – Belsito, e a questo scopo non esita a stringere accordi con chiunque si professi ostile a Merkel e Barroso per risalire la china nei sondaggi (la rilevazione di IPR Marketing, diffusa da La7 nel corso di “Piazza Pulita” di lunedì 31 marzo, accredita il partito dell’ei fu Senatur del 4,3% dei consensi, ma ulteriori rilevazioni posizionano i leghisti oltre il 5%).

Il Consiglio federale della Lega di martedì primo aprile ha ufficializzato, a Milano, l’alleanza tra Salvini e Leitner a fondamento della quale è l’obiettivo di dare vita a uno Stato libero del Sud Tirolo, utopia a cui i Freiheitlichen guardano insieme con la ben più nota Eva Klotz, figlia del terrorista bombarolo Georg e leader del movimento Süd-Tiroler Freiheit.

I gialloblu di Mair, grazie all’intesa con la Lega, si assicurano un candidato nella lista unitaria, il portabandiera storico Leitner sarà capolista, e mirano a far evaporare la querelle sui presunti rimborsi allegri imputati al movimento.

Se lo scandalo “pensioni d’oro” non stesse minando l’immagine di rigore ed efficienza dell’Alto Adige tutto –  governato da meno di sei mesi dall’erede di Durnwalder, Arno Kompatscher – anche e soprattutto i Freiheitlichen avrebbero potuto accostarsi alla scadenza europee con fiducia, forti dell’eccellente 17,9% raccolto alle provinciali dell’ottobre scorso.

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Giorgio Demetrio

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