Il caso. Il blog di Grillo sulla battaglia di Montecassino: “Che c’è da festeggiare?”

corbis - sacchi -Sussulto di orgoglio nazionale dalle pagine del blog di Beppe Grillo sui fatti che, durante la Seconda guerra mondiale, costarono la distruzione dell’abbazia di Montecassino, la vita di tanti soldati e la dignità di tante donne. La visita del principe Harry – in occasione del settantesimo anniversario dalla battaglia – ha scatenato infatti la cronaca rosa più che una riflessione sul ricordo dei tragici fatti che determinarono l’inutile distruzione di una delle più grandi testimonianze del cristianesimo medievale (che creò notevole imbarazzato tra i leader delle potenze vincitrici) nonché violenze contro la popolazione civile vittima di violenze mai punite da parte di alcune guarnigioni alleate.

Davanti a questo, sul blog del leader del Movimento 5 Stelle, è apparso un commento di un’aderente dal titolo più che esplicito: «Cosa cazzo c’è da festeggiare a Montecassino?». Leggiamo: «La Storia scritta dai vincitori a Montecassino non permette che si parli dei loro crimini Montecassino. Hanno distrutto inutilmente un’abbazia e violentato 2mila donne!!!, ma noi li festeggiamo. Questa è l’Italia. A Montecassino hanno distrutto inutilmente l’abbazia, un monastero storico fondato nel 529 da San Benedetto da Norcia. In quella campagna (4 battaglie di Montecassino) hanno stuprato 2mila donne (almeno i dati accertati) e poi bimbe, e tanti uomini indifesi sono stati violentati ed impalati. Ma noi festeggiamo assieme al principino Harry».

Il riferimento del commento è alle violenze che seguirono i bombardamenti e la battaglia. Secondo lo storico Francesco Perfetti «lo sfondamento della linea Gustav e la conquista di Cassino furono accompagnati dalle violenze e dagli stupri di massa operati dalle truppe marocchine e algerine del generale francese Alphonse Juan che lasciarono un’indelebile onta su una delle pagine più importanti della vicenda militare del secondo conflitto mondiale: quella che avrebbe aperto alle truppe anglo-americane la strada per la conquista di Roma dove gli alleati entrarono il 4 giugno».

La chiusa dell’intervento sul blog di Grillo è sarcastica: «Riportiamo queste testimonianze anche se sappiamo bene che non è “politicamente corretto” parlare dei crimini commessi dagli alleati nel corso del secondo conflitto mondiale: si sa che loro erano portatori di “democrazia e libertà”, loro erano dalla parte del giusto mentre dall’altra parte c’era “il male assoluto”».

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