La lettera. Ciancimino Jr scrive su querela a Samonà e intercettazioni. La replica di Barbadillo

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Massimo Cianciamino legata all’articolo di Fernando Massimo Adonia dal titolo “Il caso. Ciancimino Jr in via D’Amelio. “Vergogna”. Pronte querele contro chi s’indigna”

“Egregia direzione – scrive – a precisazione di quanto sopra riportato la querela nasce e trova spunto né da opinioni legittime e critiche a comportamenti e atteggiamenti che tanto hanno infastidito chi l’articolo lo ha scritto. Credo sia un diritto di tutti criticare e porre dubbi su questioni sicuramente delicate e che anche andrebbero approfondite. La richiesta di procedere per querela trova solo fondamento su notizie false contenute nello stesso editoriale frutto mi auguro di semplice ignoranza più che dettato da pura malafede, scrivere falsità non è corretto, comunque non sarà l’inaffidabile e pregiudicato, un semplice pregiudicato di serie b alla quale non sarà mai concesso chiamare o entrare al Quirinale, io sono Massimo Ciancimino il pataccaro, ma per fortuna a decidere il tutto sarà un il vaglio di un giudice terzo.

Ribadisco che non ho mai subito nessun interrogatorio per quella suggestiva ricostruzione di una intercettazione ambientale dove avrei in un ambiente privato millantato di poter accedere ad i pc della procura, la stessa che dopo appena 4 mesi ha chiesto l’arresto per un episodio di calunnia, unico caso in un paese di calunniatori. Comunque ad oggi la mia difesa è in attesa di poter conoscere ed ascoltare gli audio originali di quella intercettazione, sono passati ben cinque anni da quando fu prontamente riportata due giorni dopo dal Corriere Della Sera, sicuramente non aver mai avuto l’opportunità in questi 5 anni di essere ascoltato per poter chiarire il tutto renderà sempre più facile simili strumentalizzazioni o leggende metropolitane già riportate nell’articolo in questione. Con osservanza, Massimo Ciancimino”.

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La direzione di Barbadillo.it: “Restiamo fermamente convinti dell’inopportunità della partecipazione di Massimo Ciancimino a qualsiasi manifestazione in ricordo di Paolo Borsellino nonché ad eventi antimafia. Inopportuno è stato da parte dei promotori dell’evento delle Agende Rosse ricevere denaro da Ciancimino jr, seppure attraverso una sottoscrizione anonima. E sulle considerazioni di Salvatore Borsellino, che giustifica la presenza di Ciancimino jr in via D’Amelio, preferiamo glissare. Per carità di patria e per conservare nitido e luminoso il ricordo di Paolo Borsellino, che non può essere oscurato da dichiarazioni estemporanee di un suo congiunto”.

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