Sia chiaro, analizzare tutto questo partendo dall’usurato schema bipolare, per parte nostra, risulta esercizio ripetitivo e perdente. In politica lo schema amico-nemico, infatti, porta necessariamente a semplificazioni che, in un contesto di scarsa autonomia e forza, si rivelano tanto stupide quanto necessarie: Islam male – Usa bene, sinistra male – destra bene, Vattimo male – Ferrara bene. Sono categorie necessarie dalle quali è vietato liberarsi, un po’ come il Fiscal compact e il vincolo di bilancio in costituzione.
Si sa dove sta la verità, ma non si ha la forza di affermarla. Fa bene dunque Salvini a fare il suo lavoro, cercando di tenere assieme la metallica forma spartana nord-coreana da poco visitata e la commozione anti-giacobina del cristiano di Brembate.
Noi, che con Barbadillo.it abbiamo scelto di andare controvento, siamo tenuti a sottolineare due puntualizzazioni, per puro gusto di polemica.
La prima: è stata la confusione occidentalista a destabilizzare tutte le realtà arabe di tradizione socialista e laica, alleandosi e foraggiando di continuo un Islam non solo fondamentalista, ma soprattutto, staccato da qualsivoglia esigenza di governo regionale e di Realpolitik.
La seconda: è stata la scellerata politica sull’immigrazione e sui flussi dell’Occidente a creare i mostri senza identità di seconda e terza generazione, che oggi lasciano l’Europa per sgozzare con piacere chi, decenni prima, li ha accolti, cresciuti nei diritti, vezzeggiati e coccolati nelle cristianissime urne elettorali, nei durissimi dibattiti televisivi fra conservatori e progressisti.
Vanno così ripetendosi negli anni le stesse guerre, gli stessi nemici, e le stesse false rappresentazioni teoriche di un dibattito politico che non esiste se non nel magico mondo delle élite progressiste di destra e di sinistra, nate, cresciute e morte con il mito di New York quale capitale mondiale del diritto civile universale.
Ecco, l’esercizio intellettuale di smarcarci dai luoghi comuni lo abbiamo anche oggi terminato; con l’auspicio che, prima o poi, il cristiano di Brembate – alias Salvini – sappia darsi una nordica svegliata, anche coreana, scegliendo toponomastica più netta, più chiara, più identitaria, finalmente meno confusa.