Reggio Calabria. Donzelli (Fdi): “Sì alla preferenza per gli italiani, basta sbarchi”

In questi anni la crisi ha stravolto completamente gli assetti sociali precedenti. Venti anni fa il blocco sociale forte, di successo, che trainava la crescita era saldamente rappresentato dai piccoli e medi imprenditori, i professionisti, le partite Iva e i giovani che lanciandosi nella new economy in pochissimo vedevano moltiplicarsi i propri investimenti come se esistesse davvero l’albero degli zecchini di Pinocchio. Oggi è tutto stravolto: proprio quel blocco sociale rappresenta invece i nuovi deboli.

Gli imprenditori si impiccano, le partite Iva chiudono, i professionisti faticano a riscuotere, tutti lottano contro la crisi e imprecano contro uno Stato sordo che parla la lingua di Equitalia e degli studi di settore. La new economy è ormai un fenomeno epico.

In questo clima dobbiamo pensare agli italiani, non ha più senso distinguere tra immigrati regolari e clandestini. La storiella “gli immigrati che vengono regolarmente, rispettano le leggi e pagano le tasse sono una risorsa perché fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare” ha creato, in questi anni di crisi, una guerra tra poveri che ha portato solo allo schiavismo dei raccoglitori di pomodoro che si ammazzano per due euro l’ora.

Le case popolari e le scuole dell’infanzia in molte città hanno graduatorie praticamente completate da stranieri che scippano così ai giovani italiani la possibilità di mettere su famiglia.

Una Nazione che ha a cuore il proprio popolo in questo momento dovrebbe dire una cosa semplice semplice: quando potevamo abbiamo accolto e aperto le porte. Ora non ce lo possiamo più permettere. Adesso dobbiamo pensare a dare un futuro ai nostri figli. Quando la disoccupazione scenderà sotto i livelli di sostenibilità, allora potremo nuovamente pensare ad accogliere immigrati selezionati in base alle nostre possibilità e alle loro competenze. Fino a quel momento basta immigrati, pensiamo agli italiani.

Questo il significato del cordone umano che faremo sabato pomeriggio sul lungomare di Reggio Calabria. Chiederemo in modo colorato, ma determinato di fermare gli sbarchi.

Non è più possibile accettare in silenzio il paradosso del finto buonismo per cui, come accaduto per esempio ad Aulla in provincia di Massa, in una residenza sanitaria assistita si lascino fuori gli anziani invalidi malati e paganti per fare posto gratuitamente a sani giovani e forti clandestini che non vogliono sudare per mantenersi.

Non ha più senso pensare che con l’estremismo islamico che vuole invaderci e le malattie contagiose che esplodono in Africa, le nostre forze di sicurezza invece di difendere il nostro territorio siano costrette a fare da taxi di riserva agli scafisti per aiutare i clandestini ad attraversare il mare ed invadere il nostro territorio.

Non è razzismo, è buon senso.

Sabato chi vuole dire con noi queste cose è atteso a Reggio Calabria alle 15 sul lungomare.

* consigliere regionale della Toscana, componente esecutivo di Fratelli d’Italia

Giovanni Donzelli*

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