Calcio. Il derby di Milano tra Balo versione camomilla e i divertenti sfottò delle curve

crestaIl derby è derby di colore, passione, ribalderie e insulti. Un appuntamento per il quale si vive e che ribalta tutti i pronostici, le strategie, le tattiche e che manda al diavolo pure l’esasperante politically correct che infesta il rutilante mondo del calcio.

La stracittadina della Madonnina ha registrato dei veri e propri avvenimenti, cose che proprio nessuno poteva nemmeno immaginare. In primo luogo Mario Balotelli ha fatto il bravo. Gli è piovuto addosso di tutto: fischi, sfottò, insulti, insinuazioni e tutto quanto poteva aspettarsi chi, come lui, ha prima stregato la metà nerazzurra di Milano per poi abbandonarla platealmente (ricordate la maglietta gettata a terra nel 2010 in Champions’ contro il Barcellona?) e infine vestire l’odiata casacca rossonera del Milan, di cui si è pure dichiarato tifoso. E lui, zitto. Alla faccia di chi si aspettava l’ennesima sceneggiata. Poi Moratti ha perso il suo aplomb. Cosa che, detto per inciso, ultimamente gli capita molto spesso. E ha snobbato velenosamente proprio SuperMario: “Lui mica è Ronaldo o Ibrahimovic!”. Cosa che invece non ha fatto Antonio Cassano il quale, incurante di tutto e di tutti, se l’è abbracciato davanti a tutto lo stadio. Nel dopogara è successo un altro mezzo miracolo: Massimiliano Allegri ha cominciato a parlare di avversari moribondi da uccidere alla prima occasione. Che dietro un volto da perfetto anchor-man plastificato si nasconda un cuore da Carletto Mazzone? Speriamo bene..

Ovviamente prevedibile la sfilata di sgallettate, attricette e soubrettine arrivate in tribuna per farsi un po’ di pubblicità.

Il vero spettacolo di San Siro, però, lo hanno dato i tifosi. Su entrambe le sponde – ‘bauscia’ e ‘casciavit’ – se le sono suonate di santa ragione. A suon di striscioni e coreografie mozzafiato. Il bello del calcio è questo…e sarebbe ora che qualcuno lo capisse.

Vito Chimienti

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