AnnoUno. La liberale Elisa Serafini: “Landini? E’ fermo al secolo scorso”

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Elisa Serafini ad “AnnoUno”

Landini non lavora dagli Anni ’80 quindi non penso sia la persona più adatta a parlare di lavoro“. Ventiseienne, genovese ma meneghina di adozione, marketing manager e liberale di ferro, Elisa Serafini è uno degli ospiti fissi della seconda edizione di Anno Uno, il format de La 7 diretto da Giulia Innocenzi. Nel corso della prima puntata (13 novembre) ha affrontato in “campo aperto” Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom-Cgil. Uno scontro aspro quello tra i due, non tanto per le diverse posizioni politiche, quanto per un’opposta percezione della realtà, che Elisa stessa ci espone nel corso di una breve chiacchierata.

“Siete voi sindacati a spaventare le aziende”. Non crede di esserci andata un po’ pesante con Landini?

“Non penso di aver esagerato perché credo davvero che i sindacati, magari con le migliori intenzioni, siano stati i principali artefici e promotori della disoccupazione e del precariato in Italia. Le aziende hanno paura di assumere a tempo indeterminato perché temono di non poter licenziare il dipendente per nessun motivo. Per questo fanno mille contratti a tempo prima di assumerti. Per avere la possibilità di non rinnovarlo. Questo accade negli in anni cruciale, cioé quando un giovane dovrebbe potersi creare una famiglia, comprare una casa…”.

Cosa non la convince delle sue posizioni?

“Landini non lavora dagli Anni ’80 quindi non penso sia la persona più adatta a parlare di lavoro. È rimasto a 100 anni fa, continua a pensare che gli imprenditori siano malvagi e non capisce che il rapporto di lavoro anche subordinato è un rapporto biunivoco, l’ imprenditore ha bisogno del dipendente tanto quanto questo ha bisogno dell imprenditore”.

E’ stata invitata ancora ad AnnoUno? Se sì, di cosa ha parlato?

“Ad Announo abbiamo parlato di lavoro, immigrazione, corruzione.. Tutti temi attuali. Farò tutte le puntate fino a Natale (ultima puntata della seconda edizione, 18 dicembre, nda)”.

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