Si dice che la vendetta sia un piatto da mangiare freddo. E’ vero, pure in politica. Decenni fa i miei avversari mi dicevano che in quanto militante del Fronte della Gioventù non ero democratico e rivoluzionario come loro. Dicevano di voler cambiare tutto, che avrebbero incendiato il mondo. Molti anni sono trascorsi e quegli avversari – ma pure purtroppo tanti miei compagni di viaggio – nel frattempo sono diventati i pompieri ferventi del verbo della Troika che senza alcuna legittimazione popolare ha massacrato in nome del rigore e del pareggio di bilancio alcuni stati sovrani europei e i loro popoli.
Ebbene io che ero additato come reazionario valuto oggi gli scenari attuali con considerazioni e pensieri ancora più incendiari dei miei stessi pensieri giovanili. Il governo Tsipras ha già bloccato alcune privatizzazioni e uno dei primi disegni di legge prevede il ripristino dello stipendio minimo a 751 euro. Sono misure che si muovono nella direzione del ristabilimento dello stato sociale, duramente messo alla prova dall’UE, dalla BCE e dal FMI. Sarà una strada tutta in salita quella del nuovo governo, ma è la strada secondo me giusta per ridare almeno un po’ di giustizia sociale ai greci.