Francia. Quando il FN di Marine Le Pen porterà in piazza a Parigi 60mila militanti

le penEro la settimana scorsa a Roma, invitato a un convegno sull’islamizzazione e l’immigrazione. Ho approfittato per assistere, in seguito, alla grande manifestazione organizzata dalla Lega Nord, sul tema “Renzi a casa”. Cioè, il presidente del Consiglio italiano, fuori!

Sono ancora sotto l’incantesimo di quelle tre ore. In primo luogo, per il numero di manifestanti: 40mila secondo la polizia, 60mila secondo gli organizzatori. Poi, i temi sviluppati: no all’Unione europea, uscita dall’euro, troppa immigrazione, Lampedusa, fermare l’islamizzazione del Paese. Non si tergiversa certo nella “Lega”…

Quando ho sentito il primo oratore, in rappresentanza del mondo agricolo, mi sono detto: “Hanno un oratore eccezionale!”. Poi ho ascoltato i dieci successivi, tutti altrettanto formidabili. Nessuno di loro leggeva il proprio discorso, c’era la forza della convinzione, la qualità vocale, un senso dell’arringa popolare che la dittatura del politicamente corretto non ha ancora rotto. Aggiungete a ciò la bellezza della lingua italiana, che non richiede di comprendere tutto per lasciarsi cullare dalla magia delle parole.

Ho scoperto, come ultimo oratore, il nuovo leader della “Lega Nord”, Matteo Salvini, anche lui tribuno senza pari. Durante un discorso di quasi un’ora, è stato applaudito a più riprese. La maggior parte dei partecipanti era formata da giovani. Segno di una preoccupazione unitaria del movimento patriota, c’erano altre organizzazioni con i loro striscioni e bandiere, come Fratelli d’Italia, CasaPound, il cui vicepresidente, Simone Di Stefano, ha avuto il diritto di parlare.

Un messaggio amichevole di Marine Le Pen è stato trasmesso su uno schermo gigante ed è stato molto applaudito.

Non ho potuto fare a meno di pensare che il presidente del Front National, la cui ascesa nei sondaggi sgomenta l’intero sistema politico-mediatico, amerebbe senza dubbio poter riunire tanta gente su una grande piazza parigina.

Il Fn il primo maggio porta in piazza diecimila militanti

Infatti, il 1° maggio di ogni anno, con una crescita nazionale, e una breve manifestazione che termina a Place de l’Opera, il numero di manifestanti non ha mai raggiunto il numero di 10mila persone.

Sei milioni di Francesi hanno votato per il FN nel 2012, che è già un atto di resistenza dei nostri connazionali rispetto agli attacchi mediatici contro il partito. Candidarsi alle elezioni sotto questo simbolo può significare la morte sociale, rischi professionali e fisici rilevanti, per il candidato o la sua famiglia.

Ma questi Francesi, a differenza degli Italiani, sembrano rassegnarsi agli atti antidemocratici e violenti di presunti antifascisti che, coperti dalla sinistra istituzionale, non nascondono più la loro volontà di non accettare i risultati delle elezioni.

Altra differenza notevole, mentre Matteo Salvini lascia un gruppo come CasaPound parlare pubblicamente, mi è difficile immaginare Marine Le Pen passare il microfono agli Identitari …

Il giorno in cui il FN, nel centro di Parigi, sarà in grado di riunire 60mila persone, pronte a impegnarsi fisicamente per difendere l’unico partito che rappresenta un’alternativa elettorale alla dittatura dell’Unione europea, all’islamizzazione del nostro paese e all’immigrazione di massa, una nuova tappa sarà stata raggiunta. Sarà necessario per contrastare i calcoli di alcuni, per la sera del primo turno delle presidenziali del 2017: un progetto di tipo presidenziale 2002, anche scatenando scontri etnici come quelli del 2005, contro il voto dei Francesi.

In questo contesto, tra le due torri, lo scenario algerino del 1991 darà prurito a numerosi cacicchi del PS o dell’UMP, soprattutto se gli elettori del FN rimarranno passivi come nel 2002 …

@barbadilloit

*Pierre Cassen, scrittore, fondatore del movimento Riposte Laïque [Traduzione dal francese di Manlio Triggiani]

Pierre Cassen*

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