EuropaLeague. Tracollo Fiorentina e il Napoli vuole la testa di Platini

SevillaFiorentinaAvrebbe potuto (però può ancora essere) la finale tutta italiana dell’Europa League. Ma intanto Fiorentina e Napoli si complicano tremendamente la vita nel turno di andata delle semifinali.

La Viola viene travolta 3-0 dal Siviglia, i campioni uscenti. Al ritorno sarà dura poter ribaltare il risultato, eppure Vincenzino Montella non ha ancora issato la bandiera bianca. Un primo tempo ottimo con quattro nitide occasioni da gol buttate al vento. Poi una grande sofferenza nella torrida terra di Andalusia, che ha prodotto la fusione finale della squadra come si fosse trattato della plastilina vicino ad una fonte di calore. Un risultato pesante che penalizza troppo i gigliati contro il Siviglia.

Montella è d’accordo e sottolinea la prestazione dei suoi nella prima frazione: “Con raziocinio e lucidità posso dire che la squadra ha fatto un grandissimo primo tempo ed avrebbe meritato di segnare. Nonostante il risultato la partita dice che abbiamo giocato alla pari con il Siviglia”.

Il miracolo però per l’aeroplanino è ancora possibile: “Secondo me l’impresa al ritorno è possibile, io ci credo. Se il Siviglia ha realizzato 3 reti questa sera, perché non possiamo farlo anche noi?”.

A Firenze c’è certamente bisogno di capire il perché di questo calo, che per il direttore sportivo Daniele Pradè è solo mentale: “Sarà l’allenatore a dover lavorare sui giocatori. In questa stagione abbiamo avuto 18 partite delle quali avevamo perso una sola gara, non possono essere nemmeno due mesi a cambiare le cose, c’è sicuramente un problema mentale. Bisogna analizzare attentamente se ci siano state delle situazioni anomale all’interno del gruppo: Ma credo no sia il nostro caso, Montella ha in pugno la situazione”.

Il Napoli contro Platini

Il pareggio del Dnipro al San Paolo (Seleznyov era in evidente fuorigioco) scatena la rabbia incontrollata del Napoli e soprattutto del suo presidente Aurelio De Laurentiis, che ora vuole addirittura la testa di Michel Platini.

“Sono inc…to nero”, l’esordio in conferenza stampa del presidente azzurro, che poi attacca: “Questo torneo non vale nulla. Lo facciamo solo perché è un’assicurazione per arrivare in Champions League. In semifinale servono precise garanzie. Perché inserire sei arbitri quando non sono in grado di gestire la situazione?”.

Il responsabile, secondo il furibondo numero uno partenopeo, ha un nome e un cognome ben precisi: “C’è un monarca come Michel Platini che non è in grado di tenere alto il nome di questa competizione. Fa figuracce, adesso nella sua buia cameretta di Nyon cosa dovrà pensare? Forse che ha fatto il suo tempo e che per lui è giunto il momento di andarsene”.

“Possibile che ci siano errori tanto macroscopici a questi livelli? Abbiamo capito già dopo 20-25 minuti che qualcosa non andava – incalza De Laurentiis -. Alla squadra non posso rimproverare niente, abbiamo assistito a un teatro delle marionette. Noi siamo stati superiori, il Dnipro ha avuto sei arbitri a favore. Io ora cosa devo pensare? Che la partita è stata combinata? Che la coppa è già stata assegnata al Siviglia? Se è così che ce lo dicano. Ci faremo da parte. Vogliamo competere con competenza, arbitri e organizzatori del torneo devono avere la giusta competenza”.

Infine un altro affondo all’indirizzo del numero uno della Uefa: “Perché vuoi avere l’antipatia dei tifosi napoletani, che in Italia sono sei milioni e all’estero ce ne sono tantissimi. Non so, cosa può pensare Platini? Come andrai a dormire, fai una preghiera! Ma che credibilità puoi avere? Ciao Platini, sogni d’oro”.

Il futuro di Benitez?

Un futuro da decidere e una finale da conquistare per alzare il secondo trofeo stagionale. Non è un momento facile per Rafa Benitez che si trova di fronte ad un bivio importante della sua avventura napoletana.

“Ero concentrato sulla gara e non ho parlato con il mio procuratore – ha dichiarato -. Vedremo nei prossimi giorni, il mio agente ha sentito le parole del presidente ed ora capirò cosa si sono detti. Parlerò poi con la mia famiglia e prenderemo una decisione”.

Sul pareggio ottenuto col Dnipro, fortemente condizionato da un clamoroso errore del direttore di gara, ha aggiunto: ”Tutti abbiamo visto quello che è accaduto, questo cambia il risultato e la semifinale. Noi però dobbiamo pensare alla prestazione. Nella ripresa abbiamo fatto molto meglio, attaccando la profondità”.

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