Libri. “L’Antiquario di Brera” di Ferrario, quando il noir italiano diventa “nero”

Copertina Prima EdizioneDopo anni di assenza dalle storie noir, ma non dalla saggistica (ultimo in ordine di uscita “Milano Esoterica”), torna in libreria Ippolito Edmondo Ferrario con “L’Antiquario di Brera” un noir tutto milanese e che a cominciare dal protagonista e dalla storia si pone controcorrente e pesca a piene mani dal politicamente scorretto rispetto al panorama contemporaneo del giallo di casa nostra. Questa “marcia in più” deve averla capita in primis l’Editore Frilli (storicamente di sinistra e diventato negli ultimi anni fucina di validi noiristi) che ha scelto di pubblicare questa storia centrando come primo obbiettivo quello delle vendite: dopo due mesi il libro è andato esaurito e attualmente è già disponibile la prima ristampa.

Ma veniamo alla storia che affonda le sue radici nelle vicende, reali e documentate, di Vincenzo Verzeni, serial killer che operò nelle campagne della bergamasca fino al suo arresto e al processo. Una “storiaccia” a cavallo da tra Ottocento e Novecento dalla quale l’autore ha preso sapidi spunti per scaraventare poi il lettore più di un secolo dopo nella Milano prossima a Expo, direttamente nell’elegante quartiere di Brera dove lavora e vive l’antiquario Neri Pisani Dossi. Fin qui nulla di strano se non fosse che l’antiquario in questione ha avuto un burrascoso passato da sanbabilino negli anni in cui a San Babila ci si stava per trovare i ribelli del tempo, le frange più dure del neofascismo milanese e ha un presente fatto di tanto astio per l’attuale pensiero unico, democratico, astio che smorza concedendosi la pratica del sado maso con mogli e figlie di suoi clienti. Il presente per Neri Pisani Dossi, se economicamente è roseo e sessualmente piacevole (in quanto è uno dei più blasonati antiquari di Milano), non lo è altrettanto a causa di una serie di omicidi nei quali si ritrova direttamente coinvolto a causa di un feticcio demoniaco del quale entra in possesso suo malgrado.

Ritrovatosi in una fosca storia di intrighi in cui i poteri forti spadroneggiano e tramano, per uscirne sano e salvo il facoltoso e irascibile antiquario si rivolge agli amici di un tempo, ai vecchi camerati, ai quali se ne aggiungono di nuovi. Tra battute caustiche, generose dosi di xenofobia verso tutto e tutti, intolleranza verso un modello radical chic che di Brera ha fatto la sua roccaforte, Neri Pisani Dossi si aggira per le strade del suo quartiere, e non solo in quello, indossando un elegante tabarro e portando sempre con sé un bastone da passeggio che al momento giusto riserva gradite sorprese.

I cultori dell’ambiente militante milanese, leggendo le “imprese” dei personaggi che affollano il romanzo, non faranno fatica a riconoscere nei nomi, a volte leggermente storpiati, protagonisti dell’area realmente esistenti che Ferrario si è dilettato ad utilizzare per regalarci un romanzo dal sapore porno nazi esoterico noir…E sarà proprio la sgangherata, ma fedele e sincera, banda di amici, magari un po’ appesantiti dagli anni e dalle tavole imbandite, a gettarsi nella mischia a fianco di Neri. Ferrario ha confezionato un personaggio per il quale non si può non provare subito simpatia, specie per lo humour nero e la goliardia che ne caratterizza gli atteggiamenti e il modo di porsi. Forse, ma questo è il mio punto di vista personale, avrei gradito maggiori riferimenti agli anni Settanta e all’ambiente sanbabilino, ma va bene così, anche perché Ferrario ha detto che sta già lavorando ad un secondo romanzo con lo stesso protagonista, quindi c’è da sperare. Notevole è stata anche la realizzazione, per il lancio del libro, di un book trailer bellissimo quanto forte nelle immagini in cui l’attore di teatro Albergo Bergamini ha prestato il suo volto per impersonare l’antiquario milanese

E a questo si aggiunge una campagna pubblicitaria sexy, ma elegante, dedicata al libro che in questi giorni si sta diffondendo sul web. Se il libro avesse una colonna sonora la canzone più adatta sarebbe certamente “Il Bando” degli ZPM. Ora a voi la lettura alla quale deve seguire una ricerca sul campo dei luoghi dell’antiquario. Se farete come me e girerete il quartiere rimarrete alquanto stupiti. Per acquistarlo è possibile farlo direttamente dal sito dell’editore.

*Edmondo Ferrario con “L’Antiquario di Brera” (370 pp, 15,50 euro, Fratelli Frilli Editori)

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Karl Heinz Rummenigge

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