Cinema. Ultron anti eroe nazional popolare targato Marvel

Schermata da 2015-06-09 19:37:23Ah, Captain America, l’uomo giusto del Signore, che finge di poter vivere senza guerra. Purtroppo non posso fisicamente vomitare” replica sarcastico Ultron ad un basito Captain America (Chris Evans) nel nuovo film Marvel, The Avengers: Age of Ultron (Joss Whedon, 2015). Con due battute, l’intelligenza artificiale made in Stark Industries, mette ko l’icona dell’americanismo nei fumetti. E’ un nazional popolare il robottone, c’è poco da fare.

Anti eroe Parto del genio degli scienziati Bruce Banner/Hulk (Mark Ruffalo) e Tony Stark/Iron Man (Robert Downey jr.), l’intelligenza artificiale Ultron (James Spader) ha lo scopo di anticipare e contrastare eventuali minacce che possano mettere in pericolo la Terra (Hydra, Chitauri, etc). Dotato di una sua capacità cognitiva, il cyborg identifica nei super eroi Marvel (The Avengers) il principale nemico da abbattere, perché espressione di quei mali (finanza fuori controllo, guerre, epidemie) che danneggiano la salute del Pianeta.

Anti americano L’organizzazione sovranazionale SHIELD (della quale fanno parte i super eroi) è l’allegoria cinematografica della guerra preventiva, dell’aspirazione ad una sicurezza globale per giungere alla quale si accettano compromessi loschi, si limita la libertà dell’individuo e, talvolta, si sacrifica anche la vita delle persone che si dovrebbero proteggere. Ancora sottoforma di software, Ultron è preda di angoscia e sgomento quando accede agli archivi SHIELD: conflitti, morti, distruzione, assassini, colpi di stato, traffico d’armi. Eventi colmi di tragicità, tutti legati ai paladini del mondo libero che il robot bolla come “indegni e assassini”.

Individuo vs massa Si scontra con tutti Ultron, dagli Avengers all’Hydra, l’organizzazione criminale che proprio nello Shield si è infiltrata. Uccide il barone von Strucker e scrive, col sangue, “Pace”. Lancia il suo messaggio a coloro che minano, con propositi diversi, la serenità e l’armonia della Terra.  Riproduce molti se stesso: sa di essere “unico” e di avere un approccio e una capacità di analisi che le masse hanno perso. Cerca di raggiungere una sorta di perfezione spirituale, pur essendo una macchina.

Icona infranta  “L’uomo giusto del Signore, che finge di poter vivere senza guerra” rivolto a Capitan America è un attacco a ciò che per oltre settantanni la figura del supereroe ha rappresentato per generazioni di americani. Super soldato a stelle e strisce, il Cap è l’immagine stessa di un’America che glorifica la guerra e il militarismo, concetti che “vende” come essenziali per difendere pace, democrazia, uguaglianza.

Buono o cattivo? Che Ultron avrebbe lasciato di stucco gli spettatori, il regista Joss Whedon lo aveva annunciato, poco prima dell’uscita del film. La trama di Age of Ultron vede eroi e anti eroi messi alla prova con se stessi e con il mondo che li circonda, divisi fra una diversa percezione del bene comune e gli strumenti necessari per conseguirlo. Antagonisti spietati ma sensibili, buoni con un pronunciato lato oscuro: un esperimento, quello di Whedon, già proposto in Buffy the Vampire Slayer, serie Tv culto degli Anni ’90 firmata dal regista e nella quale umani e mostri si muovono in equilibrio precario sul filo delle vicende narrate. I mostri, spesso, sono molto meno mostri di quanto non lo siano gli esseri umani.

Leviatano L’intelligenza artificiale delle Strak Industries ricorda, a suo modo, Moby Dick, il capodoglio di Melville allegoria di una Natura oltraggiata che si vendica di millenni di sfruttamento. Un leviatano Ultron, come il cetaceo: è combattendolo che gli Avengers colgono, duello dopo duello, la gravità delle conseguenze della superbia umana. “Ogni volta che qualcuno cerca di vincere una guerra prima che scoppi muoiono degli innocenti” replica il Capitano ad un Tony Stark ancora convinto di aver operato per il bene comune. Un bel confronto tra i due, che fa intuire come la Marvel del 2015 abbia voluto raccontare super eroi molto comuni, con gli stessi pregi e i tanti difetti di quel sistema mondiale che sono chiamati a difendere.

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