La lettera. Fidel Castro il socialismo e la Patria

Fidel-Castro-in-Havana-006Sguardo fiero, tenace, caparbio. Sì Sto parlando di lui. Spesso sottovalutato e attribuito all’altro campo della barricata. No signori, io, Fidel Castro, lo pongo fuori dai classici luoghi comuni. Come si può accostare un uomo del genere al campo delle sinistre mondialiste europee? Lui che considera la Patria la bandiera della sua vita. La sua battaglia, iniziata nella Sierra Maestra, è stata una rivolta socialista e nazionale, agganciata al pensiero peronista. Una sorta di tercerismo cubano. Fu solo successivamente che Castro, una volta partito l’embargo made in USA, si avvicinò al campo sovietico, pena lo stritolamento economico dell’isola caraibica. Qui la realpolitik docet.
In un mondo globalizzato e senza patrie, dove il liberismo economico e le elites finanziarie imperversano distruggendo popoli e disgregando società, non è forse il Lider Maximo l’ultimo dei resistenti? Non sono stati forse Peron e Castro gli unici due veri antimperialisti in un mondo sempre pronto ad accomodarsi al diktat yankee?
Il pensiero castrista ha contribuito a raggiungere risultati insperati nella lotta alla mortalità infantile. Cuba è uno degli stati più avanzati a livello di istruzione e sanità fra i suoi vicini di casa. La sua battaglia è la nostra. Lo stesso dicasi per le battaglie portate avanti da Chavez e dagli altri socialisti con amor di Patria.
Il socialismo non può che esistere nella Patria e la Patria non può essere che intesa in senso socialista. E non è forse questa la visione di Fidel? E allora, anch’io faccio onore ad un grande condottiero fuori dallo schema destra/sinistra. Anch’io, faccio onore a chi non si accoda e combatte per un ideale che è anche il mio.
Hasta siempre Fidel

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Giorgio Mari

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