Libri. “Sindacalismo nazionale” di Nazzareno Mollicone, lavoro e socialità in Italia

lavoroLa Casa Editrice “Pagine”, nella sua collana “I libri del Borghese”, ha pubblicato l’opera “Sindacalismo Nazionale: storia narrata da un protagonista” di Nazzareno Mollicone che offre un’informazione ed una visione – diversa da quelle consuete – del mondo sindacale riferendosi a quello definito “nazionale”, rappresentato dalla confederazione “Cisnal” e dalla sua attuale erede “Unione Generale del Lavoro”, Ugl: organizzazioni queste che, per la loro origine legate alla destra politica, sono state sempre trascurate dalla pubblicistica e dalla storiografia pur avendo avuto un ruolo importante ed in alcune occasioni determinante.
L’autore parla con cognizione di causa, essendo una persona che ha vissuto ed operato per oltre mezzo secolo in quell’ambiente partecipando direttamente a decine di vertenze sindacali aziendali e nazionali con le controparti datoriali e governative.

La copertina del volume di Mollicone

Il libro, di ben 300 pagine, reca l’introduzione del prof. Giuseppe Parlato il quale sottolinea come nell’esperienza sindacale dell’autore e dell’organizzazione da lui rappresentata in tante occasioni ci sia sempre stato un riferimento costante alla tutela ed al miglioramento del cosiddetto “Stato sociale” a prescindere dall’impronta politica dei governi che lo hanno attuato, insieme ad una difesa delle imprese aventi un ruolo strategico ed insostituibile nella produzione nazionale, nel solco del filone del sindacalismo nazionale teorizzato da Filippo Corridoni e delle stesse norme della Costituzione repubblicana, colpevolmente inapplicate dai governi.

Nazzareno Mollicone

Un altro elemento costante dell’esposizione dell’autore sull’attività e le proposte del sindacalismo nazionale è quello della “partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese”, prevista già da una specifica legge approvata nell’Italia settentrionale durante la guerra, recepita dall’articolo 46 della Costituzione repubblicana, applicata con determinate modalità operative in Germania, indicata come prospettiva in “avvisi comuni” delle Parti Sociali italiane ed in deleghe (inattuate) al governo.
E’ anche da rilevare come dalla narrazione degli eventi di politica sindacale indicati nel libro vi sia un giudizio sostanzialmente positivo sulla cosiddetta “concertazione”, strumento informale mediante il quale i governi, fino all’ultimo di Berlusconi, si sono confrontati con i sindacati e le associazioni datoriali per definire i contenuti di progetti di legge riguardanti il mondo del lavoro e della produzione affinché essi potessero essere definiti nel miglior modo dal punto di vista legislativo (a differenza di tanti decreti approvati frettolosamente e poi bocciati dalla Corte Costituzionale) ed attuati con risultati riscontrati positivi.
In definitiva, questo libro di Mollicone – al di là dell’aspetto relativo alla sua personale esperienza – è anche una guida pratica per conoscere la politica sociale effettuata in Italia (con alti e bassi, con risultati positivi o negativi per il mondo del lavoro) negli ultimi sessant’anni confrontandola in modo assolutamente critico e negativo con l’attuale politica di liberismo incontrollato che la dirigenza dell’Unione Europea sta recependo su imitazione del sistema capitalistico-finanziario nordamericano con la conseguenza di provocare recessione, deindustrializzazione, disoccupazione, precarizzazione del lavoro, attenuazione delle protezioni sociali.
Però a questo riguardo non mancano nel libro critiche alle attuali organizzazioni sindacali che, vittime della loro burocratizzazione, non hanno saputo reagire in modo efficace alle politiche neoliberiste promosse dagli ultimi governi nazionali, e non hanno neanche svolto un’efficace azione formativa nei confronti delle nuove generazioni le quali – pur essendo soggette a lavori precari e sottopagati – hanno però passivamente recepito la visione individualista ed edonista della società (propagandata dai mass-media) anziché battersi in nome della solidarietà sociale.
E’ un libro che, oltre che agli storici, servirà anche a studenti e studiosi di scienze sociali ed economiche per conoscere quello che è avvenuto nel mondo del lavoro in Italia dagli inizi del novecento ad oggi e per renderli consci delle tendenze negative, anche per l’economia nazionale, che già si stanno manifestando e che influiranno negativamente nel prossimo futuro.

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Red

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