Estate. Montelago 2015 a Colfiorito: musica celtica e insorgenza contro il “Quadrilatero”

Una immagine del festivalLoro dicono di essere come l’ultimo villaggio dei Galli, quello di Asterix. Non stanno in Armorica, al centro della Bretagna, ma a Colfiorito, tra Marche e Umbria, “la nostra Armorica appenninica”.

È il Montelago Celtic Festival, giunto alla tredicesima edizione. Un Festival che, come ogni anno, insorge e resiste.Tre notti di festa sull’altopiano dove sono attesi ventimila appassionati di musica celtica, ventimila giovani (ma non solo) che, prima di ogni altra cosa, vogliono vivere un’esperienza unica tra musica e natura, immersi nel verde di una delle aree montane più affascinanti dell’Appennino umbro-marchigiano.

“Eppure – dicono gli organizzatori che hanno portato a Montelago artisti del calibro di Mercedes Peòn e Corvus Corax – quest’anno c’è qualcosa che stona”.

Non lo nascondono: a loro la nuova grande superstrada Umbria-Marche, il Quadrilatero, che ha cambiato l’aspetto di Colfiorito non piace proprio.

Ma come? Non vi aiuterà a portare più gente al Festival?
“No – rispondono Maurizio “Mortimer” Serafini e Luciano Monceri – a noi non interessa la superstrada, anzi, come ogni anno proponiamo di venire a Colfiorito a piedi, con il trekking “Appennino Tartan”, oppure con i bus navetta dalla stazione di Foligno, o al limite col parapendio, dal cielo!”.

E il Quadrilatero?
“Per guadagnare 15 minuti d’auto hanno massacrato una delle aree più belle dell’Appennino. Sarebbe bastato migliorare un po’ la statale 77, invece hanno costruito viadotti immensi e sbancato montagne. Nulla sarà più come prima”.
Per questo Montelago 2015 che da sempre si vanta di essere un festival eco-sostenibile, dedica una propria sezione al tema del viaggio a piedi che si occuperà anche della superstrada.

Non saranno “No Tav” i frequentatori di Montelago, ma vogliono far sapere come la pensano. Nello spazio culturale del Festival (la tenda Tolkien) sarà presentato il libro “Questo trenino a molla che si chiama il cuore”, di Loredana Lipperini, un Contromano della Laterza dedicato alla Val di Chienti e all’impatto della nuova superstrada sull’area di confine tra Umbria e Marche, sui suoi paesaggi e sulla sua cultura. Poi si parlerà di Hemigway, William Butler Yeats e di David Thoreau.

“Cerchiamo di far capire, con la musica, l’arte e la letteratura, che la bellezza non ha prezzo e che è l’ultima speranza di salvare il mondo”.

Intanto dopo tanti soldi spesi dall’Anas (cioè da noi) per la nuova superstrada che però non sono restati a Colfiorito e a Serravalle, Montelago Celtic Festival coinvolge associazioni e pro loco dell’area, facendo conoscere il territorio e riempiendo alberghi e ristoranti.

Qui a Montelago, mentre fervono i preparativi, non manca un’ultima stoccata al “Quadrilatero”, al centro di mille polemiche dopo un servizio di Report e le verifiche sulla scarsa qualità costruttiva di alcune gallerie: “Ricordate i Celti di Asterix? L’unica cosa di cui avevano paura era che gli cadesse il cielo addosso. I Celti (italici) di Colfiorito, al limite, possono aver paura solo che gli cada in testa un pezzo del tetto delle nuove gallerie”.

Intanto ad agosto per tre giorni e tre notti si proverà a dimenticare l’Anas, le inaugurazioni, gli sventramenti. Si ballerà e si berrà anche alla salute del Nepal. Cinquanta centesimi per ogni birra andranno infatti ad un progetto di ricostruzione dopo il terribile terremoto dei mesi scorsi, “Futuro Nepal”. Le terre con l’anima si chiamano da lontano e si rispondono anche se in mezzo ci sono migliaia di chilometri di distanza.

 

www.montelagocelticfestival.it 

Gian Luca Diamanti

Gian Luca Diamanti su Barbadillo.it

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