Politica. La posizione dei M5S sull’immigrazione? Una, nessuna e centomila

0Ancora non si è placata la polemica scatenata dalla pubblicazione, sul blog di Beppe Grillo, di un articolo a firma di Vittorio Bertola, capogruppo al consiglio comunale di Torino dei 5 stelle, che in 4 concise proposte prova a fornire delle soluzioni al problema dell’immigrazione in Italia. Si parla di giro di vite sui permessi di soggiorno, che verrebbero oggi erogati con eccessiva facilità, di istituzione di sistemi efficienti per il rimpatrio forzato, in generale di una sorveglianza molto più stretta su tutto il sistema di accoglienza e di gestione dei migranti. Da accuse di razzismo e di collusione con la Lega, l’articolo in questione ha scatenato un vivace dibattito sulle posizioni politiche del Movimento, che a dire il vero sul tema immigrazione non è mai stato molto chiaro.

L’abrogazione del reato di immigrazione clandestina, un must della sinistra M5S

Nel 2014, su iniziativa del senatore Maurizio Buccarella, i pentastellati presentano al parlamento una proposta per l’abrogazione del reato di immigrazione clandestina, una mossa che pure sorprese Beppe Grillo, che volle mettere ai voti sul blog la decisione. Vinsero i favorevoli all’abolizione, e la proposta fu effettivamente presentata, assieme alle critiche verso gli effetti della Legge Bossi-Fini, colpevole, secondo l’establishment del Movimento, di ingarbugliare i rimpatri in mille processi e rinvii, e di non mettere effettivamente fine al sistema di sfruttamento e di lucro basato sull’accoglienza degli immigrati. Già dalla sera stessa della votazione i commenti e le problematiche emersero con forza; se da un lato la formulazione del referendum poneva dei dubbi (con Grillo e Casaleggio che si discostavano dall’azione parlamentare degli eletti), dall’altro, poche ore dopo la votazione, la proposta veniva presentata addirittura come un superamento verso destra della Bossi-Fini, la quale rendeva più lenti i rimpatri dei clandestini. Una presentazione singolare, se si pensa che il provvedimento ha visto votare assieme M5S, PD e SEL. Una mezza sconfessione per Grillo, che non era d’accordo con l’azione di Buccarella e con quella mozione, ingurgitata a forza dopo il voto sul web. Ricordiamo in tal proposito le parole del comico genovese nell’autunno scorso, quando disse che:

“Chi entra in Italia con i barconi è un perfetto sconosciuto: va identificato immediatamente, i profughi vanno accolti; gli altri, i cosiddetti clandestini rispediti da dove venivano.”

Lo scontro in atto nel movimento grillino

Ancora oggi Buccarella torna a farsi sentire, criticando Bertola e le ultime posizioni dei Cinque Stelle più intransigenti sul tema, posizioni che possono apparire simili a quelle presentate oggi dalla Lega Nord. Quel 63% di iscritti che votò a favore dell’abolizione del reato di immigrazione clandestina, tuttavia, rappresenta un gap pesante con il quale non solo Grillo, ma anche Casaleggio e i loro accoliti dovranno fare i conti in continuazione quando cercheranno di rendere più chiare e severe le proprie posizioni in materia di immigrazione, un voto che non ha rappresentato, a differenza di ciò che i cinque stelle hanno detto, la volontà di inasprire e rendere più efficaci i controlli e le espulsioni, ma che è figlio di una maggioranza elettorale di sinistra che, di fronte a posizioni come quelle espresse da Bertola, continuerà a rumoreggiare a lungo. Se da un lato Grillo e Casaleggio hanno posizioni piuttosto decise sul tema immigrazione, dall’altro devono fare i conti con la natura multiforme di un movimento vasto e comprendente molte posizioni sul tema. Ecco il perché di certe giravolte, di certe sconfessioni e testacoda. Può il Movimento Cinque Stelle, in queste condizioni, rappresentare una voce affidabile per la soluzione del problema immigrazione?

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Alessandro Catto

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