Sarebbe bello poter dire che, nel film, il tema della crisi economica che contrappone un padre, businessman pronto all’infanticidio, al fratello, artista squattrinato ma salvezza delle due bambine, sia stato scelto per onorare quella tradizione, romeriana, che vuole il cinema horror come chiave di lettura delle paure sociali, ma così non è. L’impressione è, piuttosto, che ci si trovi davanti a un prodotto che shakera tutti i topos dell’orrore più contemporaneo alla bene e meglio.
Per concludere. Non pagate un biglietto per questo film se vi è capitato di vedere negli ultimi 6 anni un horror-movie americano. Uscireste dalla sala colpiti da un déjà vu. Se proprio vi viene voglia di spaventarvi con una storia di fantasmi, affidatevi agli spagnoli che questo genere lo stanno reinventando, grazie anche a gente del calibro di Juame Balaguerò (il regista di Rec, Fragile e Bed Time).
In tempi di crisi e recessione anche il cinema rischia di essere declassato. Per valutare i film, quindi, ci siamo affidati agli standard di valutazione dell’amata agenzia di rating Standard and Poor’s.
La valutazione è B- (Più vulnerabili rispetto agli obbligati valutati ‘BB’, ma vi sono ancora le capacità per rispettare gli impegni finanziari).
@fedecallas