BarbaVisio. Trainspotting, ovvero il lato oscuro del treno dei desideri

Trainspotting Scena Finale   YouTubeGuardare i treni che passano. Oppure provare a prenderne uno. Mentre i fan di Irvine Welsh si arrapano alla notizia dell’arrivo del sequel del film, ecco il messaggio visionario che sta dietro al romanzo capolavoro dello scozzese. In fondo, tutto è partito da lì, da quella stazione centrale di Leith di Edimburgo.

Il Trainspotting è un antico hobby, nato all’epoca delle locomotive a vapore, che consiste nel registrare il numero di identificazione e la destinazione dei treni al loro passaggio. Nelle epoche successive poi il verbo indicherà i disoccupati che non hanno altro da fare che fermarsi alla stazione a guardare i vagoni passare.

Quel treno è la vita. Questo svela il libro. L’immagine è fortissima: guardatevi da un po’ più lontano del solito, quante volte vi siete fermati a osservare le cose succedere, senza governare gli eventi? Tante? Quello è il Trainspotting. Mark Renton si rende conto che qualcosa nella sua vita sta per accadere. Nel frattempo continua a vivere lo stesso film: uscite con gli amici, dentro e fuori dalla droga, calcetto, scopate. Il tutto per cercare di fuggire dal sistema, con il maxi televisore del cazzo, il frullatore e l’apriscatole elettrico.

“E’ stata presa in quel circolo vizioso tipico di tutte le ragazze, voglio-un-uomo, voglio-un-figlio, voglio-una-casa, la solita merda in cui s’infognano, senza mai aver avuto la possibilità di trovare se stessa al di fuori di quei valori del cazzo di chi ha la gelatina al posto del cervello”.

Poi però a Londra gli capita l’occasione. A quel punto sceglie di lanciarsi in quella vita che aveva sempre disdegnato. Quella del lavoro, del fai il bravo, del basta cazzate. Sceglie cosa fare della sua vita. Mentre prima guardava i treni passare seduto di fronte ai binari, ora si alza dalla sedia e va a vedere cosa c’è fuori. Fottendo anche gli amici. Che poi tanto amici non erano. Tranne Spud.

Irvine Welsh è sesto nella classifica di Visio sugli scrittori più visionari di sempre dopo le analisi di Trainspotting e Porno.

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Massimo Colonna

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