Destre. Mozione 4oenni: “Fondazione An non museo ma base per il nuovo partito”

“Un’Associazione che non ha alcun obiettivo di “assorbire” il patrimonio economico di Alleanza Nazionale ma che sia in grado di dar vita a un grande processo di riaggregazione della Destra italiana, partendo dal punto di riferimento rappresentato dalla Fondazione AN”: in vista dell’assemblea di sabato 3 e domenica 4 ottobre a Roma, questa è la posizione dei primi firmatari della “Mozione dei quarantenni” (Fausto Orsomarso, consigliere regionale Gruppo misto in Calabria, Sabina Bonelli, componente dell’Assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, Michele Facci, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Bologna, Andrea Santoro, consigliere comunale del Nuovo Centrodestra a Napoli, Alessandro Urzì,consigliere regionale del Trentino Alto Adige e provinciale di Bolzano – “L’Alto Adige nel cuore”, Gianluca Vignale, consigliere  regionale di Forza Italia in Piemonte). I promotori hanno inviato una lettera a tutti gli iscritti della Fondazione.

“In un momento di profonda crisi di tutto il centrodestra – si legge in un passaggio della missiva – a noi pare assurdo non impiegare, per quanto possibile e nei limiti di legge, lo strumento della Fondazione per rilanciare la tradizione politica che arriva a noi attraverso l’MSI e AN, in un quadro di leale collaborazione con tutti gli altri soggetti politici che operano nel centrodestra”. La Mozione, precisano i sei firmatari, dice chiaramente che “la Fondazione AN non può e non deve trasformarsi in un partito, ma come tutte le “fondazioni politiche” può svolgere un’attività di elaborazione e diffusione dei valori e delle tesi della Destra politica italiana. Questa attività non può esaurirsi nella celebrazione del passato, ma deve essere direttamente ispirata dalla volontà di svolgere un ruolo di indirizzo nello scenario politico italiano”. 

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Antonio Fiore

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