FondazioneAn/2. Nuova mozione dei 40enni: non risorse ma “sostegno all’iter costituente”

UpkPfA5XLjhgtl8XLauoPTdS0wgzrxreCO4z+O0+sw8=--alleanza_nazionaleI quarantenni per la rifondazione di An hanno presentato in una conferenza stampa a Roma la mozione per il futuro della Fondazione An, emendando il testo originario e tenendo conto dell’infuocato dibattito. All’incontro erano partecipato  Michele Facci, Fausto Orsomarso, Andrea Santoro e Alessandro Urzì, tra i firmatari del documento, mentre erano presenti Gianni Alemanno e Italo Bocchino.

I tre cardini della proposta

I rifondatori – raccogliendo le sollecitazioni di Marcello Veneziani e Gianmarco Chiocci – auspicano sempre la nascita di una associazione per la costruzione della destra unitaria che in un anno convochi un congresso costituente, mentre – e sono le novità della mozione riscritta – si specifica la richiesta di maggiore democrazia interna alla Fondazione (il cda eletto dall’assembla nazionale) e si puntualizza riguardo la gestione del suo patrimonio mobiliare e immobiliare l’orientamento di lasciare “il frutto del rendimento del patrimonio alla disponibilità della Fondazione per le iniziative politiche, sociali e culturali”.

A latere dell’incontro Alemanno ha auspicato “un accordo unitario” nella riunione prossima del Midas, il 3 e 4 ottobre, e ha ribadito che al momento si registra un “testa a testa tra Forumdestra e la nuova alleanza che si è creata tra Gasparri-Matteoli e Giorgia Meloni. Noi siamo ottimisti, nei congressi l’ultimo momento può essere quello dell’accordo”.

La mozione dei quarantenni è stata sottoscritta da 293 componenti della Fondazione (sui 788 complessivi).

Ecco le proposte operative dei quarantenni, presentate nella nuova mozione

“Stilare, in collaborazione con il Comitato scientifico e culturale, un articolato programma di iniziative politiche, culturali e sociali finalizzate a diffondere in tutta la società italiana le idee della Destra politica, secondo la tradizione che discende dall’esperienza storica di Alleanza Nazionale. Queste iniziative devono essere scelte in base all’impatto simbolico e comunicativo che possono esprimere, non solo come propaganda ma soprattutto per la capacità di produrre un effettivo miglioramento della condizioni di vita degli italiani.

A finanziare tale programma utilizzando solo il frutto del rendimento del patrimonio della Fondazione Alleanza Nazionale, a​vviando tempestivamente una procedura di gara trasparente con l’obiettivo di individuare operatori professionali della gestione mobiliare ed immobiliare, cui trasferire l’amministrazione dell’intero patrimonio della Fondazione.

Per qualificare gli organi della Fondazione a questo nuovo programma di attività, ad approvare una serie coordinata di modifiche statutarie che prevedano i​l trasferimento all’Assemblea dei partecipanti di diritto e degli aderenti del potere di eleggere direttamente il Consiglio di Amministrazione e il Comitato dei partecipanti di diritto e degli aderenti, di approvare il bilancio economico di previsione e del bilancio consultivo, si decidere il numero e i nominativi dei nuovi aderenti alla Fondazione. In dette modifiche statutarie deve essere prevista l’incompatibilità con la partecipazione al Consiglio di Amministrazione dei parlamentari, consiglieri regionali e consiglieri comunali delle Città metropolitane attualmente in carica, qualificando il CdA come organo tecnico di attuazione, mentre al Comitato dei partecipanti di diritto e degli aderenti deve essere riservato un ruolo di indirizzo politico sulla base dei deliberati dell’Assemblea”.

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Rapporto tra Fondazione e associazione per l’unità della destra

“La Fondazione, avvalendosi delle facoltà previste dalla lettera d) dell’articolo 3 delloStatuto, deve c​ontribuire a dar vita ad un’Associazione che svolga la funzione di luogo di aggregazione di tutte le persone di destra che si vogliono ritrovare in una “casa comune” e degli italiani che si riconoscono nei principi espressi dall’articolo 1 dello Statuto del Movimento politico Alleanza Nazionale al momento del Congresso di scioglimento del marzo 2009​. (…) La Fondazione non deve partecipare direttamente all’Associazione, ma si deve limitare a promuoverla, anche insieme a soggetti non iscritti alla Fondazione stessa, senza trasferirle in alcun modo il proprio patrimonio mobiliare ed immobiliare.

­  L’Associazione deve operare per un periodo di tempo non superiore ad un anno, per verificare la possibilità di indire un g​rande Congresso di fondazione che raccolga tutte le energie presenti nella nostra area politica per dare vita ad un nuovo partito unitario della Destra italiana, che non deve essere una riproposizione della vecchia Alleanza Nazionale, ma un’organizzazione nuova con nome, simboli e messaggi in sintonia con i nostri tempi. (…) L’Assemblea dei partecipanti di diritto e degli aderenti alla Fondazione Alleanza Nazionale dà mandato al “Comitato dei promotori” di garantire l’immediata riconvocazione dell’Assemblea stessa all’insorgere di problemi o di contrasti nell’applicazione dei punti deliberati, nonché per eleggere nel più breve tempo possibile gli organi della Fondazione secondo le nuovo previsioni statutarie”.

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Rui Barros

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