La provocazione. Cenerentola e Cappuccetto rosso? «Fiabe sessiste»: ecco le nuove trame

la-protagonista-e-la-matrigna-in-una-drammatica-scena-del-film-d-animazione-cenerentola-142040[1]Il diavolo si nasconde nei dettagli. A volte, persino nelle fiabe. Il ministro dell’Istruzione francese Najat Vallaud-Belkacem, pupilla di Hollande e campione della caccia ai “pregiudizi di genere”, apre un nuovo fronte nella crociata contro l’oppressione maschilista e l’indottrinamento di ignari bambini che sarebbero esposti, secondo le parole dell’esponente dell’esecutivo transalpino, a «stereotipi e discriminazioni che alimentano l’ineguaglianza tra gli alunni» delle scuole francesi. Novella paladina della Santa Inquisizione, il ministro socialista avrebbe già individuato nuovi testi da mettere all’indice: Cappuccetto Rosso, Cenerentola e Hansel e Gretel.

Poco c’entrano gli ottimi bordeaux o i paradisi artificiali del buon vecchio Baudelaire. Qui la faccenda è maledettamente seria. La Najat Vallaud-Belkacem, racconta Le Figaro, si è affidata a uno studio del centro Hubertine Auclert (dal nome di una celebre esponente del movimento femminista), secondo cui «numerose favole della cultura popolare», come appunto Cappuccetto Rosso, Cenerentola o Hansel e Gretel, sono «imbottite di rappresentazioni sessiste» in quanto rappresenterebbero i «personaggi femminili con i loro stereotipi». La ricerca sulle “rappresentazioni sessiste” nel primo anno di scuola elementare prende in esame anche ventidue manuali illustrati destinati ai giovanissimi. Scritti in cui «il 39% dei personaggi è di sesso femminile», deplora con raccapriccio il centro Hubertine Auclert, notando come già nelle prime immagini sottoposte ai bambini per imparare a leggere le femmine giochino soprattutto in stanze chiuse e le donne siano spesso in cucina a svolgere faccende domestiche.

E mica finisce qui: lo studio preso in esame dalla Belkacem grida allo scandalo sostenendo che, nella sfera domestica, «il modello dominante» se non unico è quello di una famiglia composta da due genitori e di uno o più figli. In particolare, avvertono con fare cospiratorio gli studiosi, si tratterebbe addirittura di «coppie etero con due bimbi di sesso diverso». Jamais! La Belkacem, però, avrebbe già pronta la rivoluzionaria mossa per sparigliare l’oppressione machista: cambiare i programmi delle elementari, ça va sans dire, che per lei sono «un’occasione importante per migliorare i libri di scuola e prevenire stereotipi e discriminazioni che alimentano l’ineguaglianza tra gli alunni». E poi riscrivere le fiabe con qualche ritocchino più in linea coi tempi. Ecco le nuove trame.

Cenerentola. E’ la storia di una giovane manager – bella ma più che altro mooolto intelligente – che si spacca la schiena tutta la settimana in azienda e deve mantenere con gli alimenti due ex mariti cattivi e infidi, Genoveffo e Anastasio, e un padre-padrone dall’insopportabile piglio decisionista. Al fine settimana ha diritto a un po’ di svago e, grazie all’aiuto di due topolini gay, riesce a fittare un Aston Martin color arancio zucca e ad andare a sballarsi in disco a una serata di Sven Vath. Incontra un bel manzo tutto muscoli e sopracciglia depilate ma, costretta a rientrare perché la badante dell’Est le tiene il padre fino a mezzanotte, scappa via di corsa e perde per strada un dottor Martens. Il manzo, nonostante i sette vodkatini in corpo, trova la calzatura e passa mesi a cercare il piedino corrispondente. Quando la trova, Cenerentola è nel frattempo diventata uomo. Nessun problema: ci sono le nozze gay e vissero tutti felici e contenti.

Cappuccetto Rosso. Un’innocente bambina deve portare gli anti-depressivi alla nonnina che se ne sta con il suo toy boy in uno chalet di Courmayeur a tracannare whisky, fumare sigari cubani e fare bondage. Per raggiungerla, la piccina dovrà passare in un bosco periglioso e oscuro, pieno di stupratori seriali che indossano una maschera con il volto dell’amico beone di Di Caprio in The wolf of Wall Street. Cappuccetto Rosso chiede aiuto alla Nato che, senza né leggere né scrivere, bombarda il bosco, giustificando il raid con la presenza di temibili medici da campo tra i rovi. Arrivata a destinazione, Cappuccetto Rosso trova il toy boy legato al letto con un costume di lattex e la nonnina adorata impiccata all’albero in giardino. Distrutta dal dolore, slega l’inutile toy boy e insieme aggrediscono la dispensa di whisky bevendo come se non ci fosse un domani. E vissero tutti felici e contenti.

Hansel e Gretel. E’ la storia di un fratello e una sorella che, dopo il divorzio dei genitori, devono trascorrere uno dei due fine settimana al mese con il padre e il patrigno. Questi, però, geloso dell’affetto del suo compagno per i due piccini, suggerisce di abbandonarli sulla Salerno-Reggio Calabria. I due piccini vengono raccolti da un camionista meridionale che se li porta in una casa a forma di hamburger interamente commestibile, con anelli di cipolla al posto dei lampadari, un giaciglio di patatine fritte e coca cola che esce dalle tubature. I piccini iniziano a gustare le pietanze tipicamente mediterranee ma poi scoprono che il camionista cattivo vuole mangiarseli e li tiene prigionieri in attesa che i trigliceridi dei due raggiungano livelli accettabili. Gretel, però, dopo essersi rifiutata di lavare i piatti perché è un’incombenza da uomo, con uno stratagemma riesce a imprigionare il camionista, costringendolo in catene a diventare un precario da 500 euro al mese nel nuovo fast food inaugurato da lei e dal fratello. E vissero tutti felici e contenti.

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Mario De Fazio

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