Destre. Mellone: “Con ‘Nessuna croce manca’ racconto una catastrofe antropologica”

fronte della gioventùPubblichiamo l’intervista di Angelo Mellone per IoDonna su Destra e dintorni

Bellissimo l’ultimo romanzo di Angelo Mellone, scrittore e dirigente Rai: Nessuna croce manca (Baldini&Castoldi) racconta l’educazione sentimentale e politica di una generazione che, tra sconfitte e disillusioni, è passata dal Fronte della Gioventù ad Alleanza Nazionale, da Almirante a Fini. Dalla speranza alla catastrofe.
Finalmente uno che descrive i giovani di destra degli anni Ottanta.
Sì, li descrivo magari con un velo di nostalgia – chi non è nostalgico della propria giovinezza? – ma senza alcun intento celebrativo. Quella generazione viveva tra sezioni di partito e stadio, passava dalle comitive alle assemblee studentesche, aveva un look e un preciso modo di stare al mondo…
Libro struggente, avvolto da un certo pessimismo…
È il romanzo della sconfitta di una generazione che sognava la “rivoluzione italiana” e alla fine si è trovata a catalogare vent’anni di fallimenti.

Angelo Mellone, editorialista, dirigente RadioRai

Perché la destra sdoganata a Fiuggi, poi diventa berlusconiana e, alla fine, letteralmente evapora?
Perché Berlusconi ha letteralmente mangiato la destra fino ad annullarne le differenze. La destra ha subito una catastrofe antropologica prima che politica. E i protagonisti di Nessuna croce manca questo travaglio subiscono.
Perduto Fini, travolto da se stesso, il leader della destra potrà essere Salvini?
Posso rispondere sinteticamente? No. È un ottimo politico, ma ha una capacità aggregativa non sufficiente per diventare capo di una coalizione – come si diceva un tempo? – maggioritaria. (da Io Donna)

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Fabrizio Roncone

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