La lettera dall’Argentina. Renzi, Macri e la statua di Cristoforo Colombo

In occasione della visita del premier Renzi in Argentina avevamo pubblicato una specie di sintesi dei primi due mesi di governo del nuovo presidente Mauricio Macri (La nuova Argentina di Mauricio Macri, dalla A alla Z). Un articolo che aveva suscitato apprezzamenti e critiche, come è normale che sia. Una nostra lettrice argentina (di origine italiana, laureata in lingua italiana e traduttrice) ci manda questa riflessione sui rapporti fra i due Paesi e sui possibili sviluppi dell’incontro avvenuto la scorsa settimana a Buenos Aires.

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Buenos Aires, 11 luglio 2015: la statua di Cristoforo Colombo viene rimossa dalla Casa Rosada

C’è chi dice che Renzi ha visitato l’Argentina dopo 18 anni di “ritardo” dei premier italiani per chiedere al neopresidente Mauricio Macri di risistemare la statua di Cristoforo Colombo – dello scultore Arnaldo Zocchi – donata dal Governo italiano e che occupava un posto nei dintorni di Casa Rosada dal lontanissimo 1921.

Ma non è stata nient’altro che una delle tante elucubrazioni di giornali e giornalisti: il vero motivo della visita, oltre a ristabilire un contatto tra governi interrotto quasi una ventina d’anni fa, è la messa in moto dell’opera di interramento del Sarmiento – una ferrovia che collega aree densamente abitate della città di Buenos Aires -, incaricata alla ditta italiana Ghella, promessa ed inaugurata più volte dai Kirchner, ma dimenticata ed accantonata, come la statua dello stesso Cristoforo Colombo.

Oltre alla gaffe di Matteo Renzi, con la citazione e la pronuncia sbagliate di un (falso) poema di Borges, tento di andare più in là per riuscire a cogliere il senso profondo della parola “amicizia”, a cui il premier italiano ha accennato prima di recitare il poema. Secondo me, il vertice Macri – Renzi rappresenta l’incontro di due mondi: quello degli italiani peninsulari e quest’altro degli italiani residenti all’estero, oltreché quello di due giovani leader conosciutisi a Copenaghen nel 2009, in occasione di una conferenza
sui cambiamenti climatici, che hanno iniziato la loro carriera politica come sindaci delle proprie città.

Due figli di italiani che hanno nel loro DNA la cultura del lavoro, la ricchezza più grande che hanno portato con sé gli italiani sparsi per il mondo. Mi auguro che sia il vero inizio di un lungo ed ininterrotto periodo di cooperazione tra l’Italia e l’Argentina!

@barbadilloit

Maria Eugenia Alesso

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