Tarantelle. Laboratorio Salerno: Grillo stoppa la lista M5S, Pd senza primarie, destre divise

grilloFossimo in altri contesti, vedremmo De Luca ergersi alto sui merli del Castello d’Arechi urlando la maledizione tremendissima: dopo di me, il deserto. Allo stato attuale, con le elezioni a Salerno per decidere chi vestirà la fascia tricolore che ha abbigliato, fino a pochi mesi fa, il petto dello Sceriffo passato a miglior incarico dopo l’elezione a Governatore della Regione Campania.

A Salerno sta accadendo tutto e niente. Innanzitutto, non saranno della partita – proprio a Salerno – i Cinque Stelle. Beppe Grillo ha detto stop, come il caro e vecchio Big Ben. Non si va a candidarsi. Perchè il Movimento s’è spaccato dopo una serie di scossoni, tremendi. In primo luogo s’è dovuto arginare il candidato sindaco eletto per primo dalle consultazioni interne. Dante Santoro avrebbe dovuto essere la proposta a Cinque Stelle per Salerno, sennonchè ha “pesato” il suo curriculum: in passato era stato candidato, a consigliere comunale, in una lista vicina a Vincenzo De Luca. Lui si candiderà lo stesso, ma senza Grillo. Scattato che è stato l’ostracismo, i Cinque Stelle hanno ri-votato. La conta ha individuato in Oreste Agosto, avvocato vicino al movimento che s’oppone alla costruzione del megacomplesso Crescent, il candidato giusto, superando sul filo di lana l’avversario, il medico Nicola Provenza. Solo che c’è stata maretta, una serie di veti incrociati e così Beppe Grillo ha scelto per tutti: per il momento, a Salerno non ci si candida. Destino simile a quello di Caserta (e a Latina e Rimini per uscir dalla Campania), dove pure il M5S non proporrà liste.

Nel frattempo il Pd salernitano s’è risparmiato il rito delle primarie. Enzo Napoli, sindaco facente funzioni dal momento dell’insediamento in Regione Campania di Vincenzo De Luca, sarà il “naturale” candidato sindaco del centrosinistra. Nessuno ha proposto alternative al nome che, a quanto pare, intriga nell’alleanza governista pure Ncd e Udc.

A destra regna la divisione, vero e proprio marchio distintivo dell’area in questa fase storica italiana. Oltre a diverse proposte di corsa in solitaria di singoli esponenti di quella che fu la galassia postmissina, c’è da registrare che a Salerno le cose vanno al contrario che a Roma. Se lì Fratelli d’Italia e Noi con Salvini fanno barriera insieme a Forza Italia, a Salerno Fi consolida il rapporto d’alleanza con “Noi” attorno alla candidatura a sindaco di Gaetano Amatruda, già vicino all’ex governatore della Campania, il socialista Stefano Caldoro. Fratelli d’Italia, invece, punta sulla soluzione interna e propone a sindaco di Salerno l’ex assessore provinciale e poi presidente della Provincia Antonio Iannone.

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