Il caso. Trump: “La Nato costa troppo. Gli Usa si disimpegnino”

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Donald Trump mette in discussione la Nato

Il clamore per gli attentati di Bruxelles ha fatto passare del tutto in secondo piano quella che, in altre circostanze, sarebbe stata una notizia clamorosa. A irrompere non poteva essere che lui: Donald Trump che ancora una volta ha rotto un tabù, e bello grosso: la Nato. Secondo Trump, non servirebbe più, ed il ruolo americano nel Patto Atlantico sarebbe quantomeno da ridimensionare: “La Nato è stata creata per fronteggiare una situazione diversa, nel frattempo le cose sono cambiate, siamo in un’altra era”. E si è detto contrario all’invio di truppe in Medio Oriente.
In realtà, come tutte le dichiarazioni di Trump, lungi dall’essere la “sparata” che di primo acchito potrebbe sembrare, anche questa ha la sua razionalità. Infatti, mentre in Europa ci si lamenta per la sudditanza agli Stati Uniti, in America è da anni sempre più forte il sentimento di insofferenza per un Vecchio Continente pavido e pacifista che viene accusato di non assumersi le proprie responsabilità e di lasciare sulle spalle dell’alleato la risoluzione dei problemi internazionali. Trump fa l’esempio dell’ Ucraina “della quale si preoccupano soprattutto gli Usa, anche se è un problema europeo”, ma anche, allargando il problema a tutti gli alleati in generale, della Corea del Sud che, ad ogni avvisaglia di tensione con Pyongyang, chiama gli Usa perché arrivino in forze.
Secondo Trump, inoltre, la Nato costa troppo ai contribuenti, e sostiene che gli Usa debbano pagare molto di meno per finanziarla.
Anche dal punto della politica estera, una eventuale elezione di Trump si annuncia, dunque, foriera di novità.

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Paolo Filipazzi

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