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La tentazione strapaesana di urlare che, sì, tutto il mondo è (appunto) paese è irresistibile. La squadra ha inanellato una serie di sconfitte pesantissime. Il sospetto è che si sia “lavorato” proprio allo sfaldamento con l’obiettivo della dèbacle. Pure in Inghilterra la pensano così tant’è che la società ha “messo sotto inchiesta” (sic!) il “suo” campione, Gabriel Agbonlahor. Lo hanno sospeso, Agbonlahor “fino a che non venga fatta chiarezza sull’accaduto”. E l’ “accaduto” è cosa drammatica (sportivamente parlando): Gabriel se ne sarebbe andato bellamente a festeggiare inalando gas ilare a Dubai e facendosi riprendere in un video. E mica solo questo: il Daily Mail – che ha annunciato la volontà del club di disfarsene in estate – ha raccontato pure di altre peripezie tipo quella di spendere 3mila sterline per un tavolo in un night sempre a Dubai (fatto che sarebbe avvenuto un mese fa) o quella di consumare due bottiglie di Dom Perignon al servizio in camera in un albergo a cinque stelle.
Dietrologie, accuse e trimalcionismi a parte, il dato certo è che l’Aston Villa è stata in grado di resuscitare persino il redivivo Alexandre Pato. Perdere sei partite di fila (a cominciare dal 6-0 contro il Liverpool a finire al decisivo 4-0 contro il Chelsea dell’ex milanista) è segnale incontrovertibile: squadra confusa, spogliatoio spaccato, calciatori non all’altezza del blasone.
“Questa sarà ricordata come la peggiore stagione della storia. Era necessario un cambio netto sull’intendere l’impegno e la cultura sportiva ma ogni progresso è stato brutalmente fermato. Credo che solo la cessione del club possa effettivamente cambiare qualcosa e, a tal proposito, ti auguro il miglior esito possibile per i tuoi sforzi”.
Steven Hollings, da parte sua, ha scritto una lettera aperta ai disperatissimi tifosi Claret and Blue:
“Dobbiamo ammettere che il verdetto di questo fine settimana rappresenta il culmine di una stagione inaccettabile caratterizzata da troppe spaccature, dentro e fuori dal campo. Non è colpa della sfortuna. Dire una cosa del genere sarebbe insultare ciascuno di voi a cui, anzi, devo riconoscere l’incrollabile attaccamento dimostrato in queste difficoltà. Come unica e piccola consolazione per il momento, sappiate che da tempo stiamo analizzando le cause profonde e le ragioni che ci hanno portato alla retrocessione e, adesso, il nostro obiettivo sarà quello di guardare avanti facendo tesoro della dura lezione che abbiamo dovuto imparare”.