Libri. “Stato civile. Un’autobiografia” di Drieu: la giovinezza tra Crusoe e Don Chisciotte

Pierre Drieu La Rochelle
Pierre Drieu La Rochelle

Pubblichiamo, per gentile concessione dell’editore, un estratto dal volume in uscita per Bietti di Pierre Drieu La Rochelle, Stato civile. Un’autobiografia (introduzione di Stenio Solinas, pp. 120, € 14)

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I bambini non appartengono alla stessa epoca, alla stessa razza, allo stesso continente degli uomini. Vivono in età già passate o ancora da venire. Compagni timidamente teneri e devoti, sono audaci, crudeli, nient’affatto amanti della natura, ma piuttosto suoi padroni. Armati con tutti i loro sensi di una straordinaria capacità di divinazione, parlano con tutto l’universo una lingua mistica che dimenticano presto, e abitano delle terre vergini. Hanno il corpo agile e gracile dei selvaggi. Come loro, si lasciano addomesticare, e come loro muoiono se perdono la libertà.

Ci sono uomini incaricati da altri d’ingannare l’appetito dei bambini. Scrivono per loro delle storie, come chi buttasse a un leoncello delle bistecche già tritate. Sono gli agenti provocatori che attirano i fanciulli nella trappola dell’immaginazione. La razza sconosciuta e costantemente dimenticata dei giovani esseri umani, ardente, seria e impaziente, langue nei sogni a occhi aperti.

Vissi solitario, come Robinson Crusoe. Vissi questo bel mistero, il mistero della solitudine del nostro pianeta tra gli astri, come mai saprei riviverlo con l’artificio dell’intelligenza. Nascosto in fondo al giardino col mio cane e il mio fucile conobbi l’angoscia, la base stessa della nostra storia umana; un’angoscia che ritrovai soltanto nella voragine di un obice, sulla terra deserta, sotto un firmamento che crollava.

Ma non mi ero già macchiato di menzogna? Non sapevo forse che tutto ciò non era vero?

Il regno dei bambini è quello dell’azione, del reale. Se li si lasciasse fare vivrebbero la vera vita, nella quale gesti e pensieri s’identificano, il desiderio diventa subito un moto verso il suo oggetto e la sensazione non è corrosa dal suo riflesso.

Gli eroi di Boussenard, di Paul d’Ivoi, consentivano di vivere soltanto a questo prezzo. Il birichino di Parigi, Friquet, che morirà soltanto con me, non era rimasto a casa come invece facevo io, con una vergogna che mi corrompeva per la sua cosciente inefficacia. Non appena aveva provato il desiderio di visitare paesi esotici, Friquet era partito con le mani in tasca. Orfano, la sua anima apparteneva soltanto a lui; acrobata, godeva della libertà del corpo, sapeva fare i salti mortali, simulacri elementari di liberazione; infine, aveva quella indipendenza inaudita dell’uomo che possiede soltanto il suo corpo, che non si lascia niente alle spalle e che, spostandosi da un punto all’altro, porta tutto con sé. Era un bambino, era il nostro Orlando, il nostro campione. La sua epopea era la nostra, misconosciuta dagli uomini. Di colpo e senza sforzo aveva fatto questa conquista: stare nel mondo come a casa propria. Sogno minaccioso dell’amicizia: andarsene in due, in tre, attraverso città e paesi. Essere sicuri di tutto, del compagno, di sé, della fortuna. Non chiedere nulla e accettare ogni cosa. Giocare con gli uomini, con le bestie, con gli elementi. Saltellare sul pianeta come in cortile durante la ricreazione.

Ma gli uomini erano sempre nei pressi, ci hanno dato un’immagine delle cose, privandoci dell’infanzia del mondo.

Ecco i miei classici, i libri che mi hanno raccontato la mia vita in anticipo. Era un racconto virile come mai lo saranno i miei ricordi, le mie confessioni, quando si approssimerà la mia fine. Pensavo alle prodezze con troppa familiarità. Se, successivamente, il mio sangue non si fosse ribellato, sarei passato senza curiosità accanto alla loro occasione temporale.

I romanzi d’avventure hanno dunque avuto su di me l’influenza che ebbero su don Chisciotte? Il mio Sancho è armato contro il suo padrone di disprezzo e fermezza. Nel mio intimo, Sancho ha quasi sempre costretto il cavaliere a rimanere a casa, ma non ha potuto impedirgli di lanciare sfide dalla finestra e giocare alla guerra da una camera all’altra.

La copertina dell’autobiografia di Drieu

Stato civile. Un’autobiografia, di Pierre Drieu La Rochelle, introduzione di Stenio Solinas, Edizioni Bietti, Milano 2016, pp. 120, € 14

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