L’intervento. Il referendum? La riforma è una vera beffa per gli italiani

Matteo Renzi
Matteo Renzi

Pubblichiamo la nota del senatore dei conservatori, Luigi d’Ambrosio Lettieri, contro il referendum di ottobre

“Più che una riforma, una beffa per tutti gli italiani. Che, però, non devono rinunciare alla speranza di ritrovare più giustizia sociale e una architettura dello stato alleggerita dalla zavorra di inutile burocrazia che conserva sacche di sprechi e di spesa improduttiva. Dicendo no a questo pasticcio.

Il referendum di ottobre, infatti, rappresenta l’ultima chiamata per dire no allo scempio della nostra democrazia e a un pasticcio legislativo che sottrae prerogative ai cittadini, si rivela un boomerang sul fronte dei risparmi perché non sottrae spesa improduttiva, ma aggiunge costi e rischia di aumentare in maniera esponenziale la conflittualità orizzontale tra la Camera e il nuovo Senato. Oltre gli slogan e la propaganda del governo, gli italiani sappiano che questa riforma costituzionale non è la riforma di tutto il Parlamento ma una riforma di parte, costruita a colpi di emendamenti votati per disciplina di partito, con tempi contingentati e addirittura con la richiesta del voto di fiducia.

Avevamo proposto l’introduzione del tetto fiscale e della perequazione infrastrutturale nella Costituzione, elettività dei senatori o abolizione del Senato, riequilibrio dei poteri conferiti al nuovo Senato, anche sotto il profilo del diritto alla salute ed elezione diretta del presidente della Repubblica: niente di tutto questo è stato accolto.

A differenza di quanto continua a sostenere il Governo, il Senato non viene abolito, ma diventa solo un organo non elettivo in cui confluiscono rappresentanze territoriali dei consigli regionali e degli enti locali con competenze nebulose, quanto capaci di paralizzare l’operatività delle Istituzioni. Per non parlare di un aspetto inquietante: la riforma costituzionale unita alla nuova legge elettorale, il cosidetto Italicum, darà la possibilità a una minoranza (cioè alla lista che prende un voto in più) e al suo premier non votato direttamente dal popolo di nominare più di 1600 posti di governo, tra cui posizioni preminenti. Una deriva pericolosa e inaccettabile.

Questa riforma non è funzionale alle necessità degli italiani, ma a quelle del Pd e di Renzi, non rende più competitivo il Paese, non fornisce risposte concrete ai cittadini, ma può e deve essere fermata. Con il voto informato e la partecipazione al referendum che, lo ricordiamo, non necessita di quorum.

Invece di raccontare ancora favole agli italiani, il governo Renzi si impegni ad abbassare seriamente le tasse, a ridurre la spesa pubblica improduttiva, a dare al Sud dignità e servizi, sia sul piano infrastrutturale che su quello legato alla salute”.

@barbadilloit

Luigi d'Ambrosio Lettieri

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