La storia. Clint Eastwood e la dignità del lavoro (per i patrioti)

Clint Eastwood in Gran Torino

Un passo dell’intervista del regista Clint Eastwood da cui emerge il tema cruciale della dignità del lavoro. Per i patrioti. Una riflessione profonda, su come attraversare la vita con stile. ***

«Quando ripenso a mio padre, ricordo che abbiamo lasciato Redding e siamo arrivati in macchina fino a qui così lui avrebbe potuto ottenere un lavoro come benzinaio a una Standard Station all’angolo tra PCH e Sunset Boulevard. Ha viaggiato cinquecento miglia, preso la sua famiglia, e impacchettato tutto, perché quello era l’unico lavoro disponibile. Penso: “Cosa sarebbe successo se avesse detto: “Oh, questo non lo posso fare?”. Avremmo chiesto la carità per un sandwich alla porta di qualche casa. E questa è una delle cose di maggiore impatto che mi siano capitate nelle vita. Ero un bambino di cinque anni, e un tipo viene sul retro della nostra casa e dice a mia madre: “C’è della legna nel giardino, posso tagliarla per lei?”. E mia madre risponde: “Non abbiamo soldi”. E lui: “Non voglio soldi. Solo un sandwich”. È il dettaglio che mi tormenta quando penso a tutti i coglioni là fuori che si lamentano oggi. Ho visto gente messa davvero male. Non c’era welfare per stare a galla. Il tipo voleva solo un sandwich. Per fortuna in seguito ha trovato un lavoro. Era solo un tipo che cercava di esistere, la gente a quel tempo era così».

*Intervista fatta da Michael Hainey per l’Esquire a Clint Eastwood

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