Libri. L’Isis e la guerriglia partigiana: esce “Sangue Occidentale” di Indini e Carnieletto

Isis
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Due anni di violenza, terrore e guerra. La paura che fa breccia nel cuore dell’Europa sconvolta dalle mire del Califfato che, da Charlie Hebdo fino all’eccidio degli italiani a Dacca passando per l’orrore di Nizza, fa scorrere “Sangue Occidentale”.

Uscirà domattina con Il Giornale in edicola, il nuovo libro di Matteo Carnieletto e Andrea Indini che si intitola proprio “Sangue Occidentale” e vuole indagare sulle mire e nelle strategie del terrorismo islamico internazionale, del sedicente soldato di una visione sballata dell’Islam. La cui parabola, come scrivono gli autori, pare essere diventata quella del “partigiano”, quello descritto da Carl Schmitt e che nel terzo millennio si manifesta come: “Una mina vagante, l’antesignano del lone wolf, il lupo solitario di Al Baghdadi. Non conduce una guerra, ma una guerriglia. Per questo è più pericoloso”.

 

Carnieletto e Indini partono dall’attuale situazione dello Stato Islamico che è (quasi) in rotta, costretto alla ritirata da gran parte dei territori occupati. Ma più si restringono i confini, più svanisce la chimera di farsi nazione dell’estremismo islamico, più l’Isis si fa pericolosa, radicale perché – abbracciando la logica della guerriglia – sembra voler disporre di decine e decine di disperati pronti a immolarsi diffondendo terrore per le strade d’Europa, agevolati da reti più o meno ramificate e dai buchi delle politiche sull’immigrazione adottate nel Vecchio Continente.

 

Indini e Carnieletto, firme de Il Giornale, tornano a occuparsi di terrorismo dopo “Isis Segreto”, il libro-inchiesta in cui i due giornalisti svelarono (tra le altre cose) quanto fosse facile farsi arruolare dall’estremismo islamico.

 

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Wim Kieft

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