Focus Francia/5. Chi è Dupont-Aignan candidato sovranista (votato dal 5% dei francesi)

quotidien-nicolas-dupont-aignan-n-a-rien-laisse-hasard-sms-figaro-0d78c4-0@1x[1]Il suo nome è Nicolas Dupont- Aignan e, a dispetto del suo nemmeno 5% al primo turno delle presidenziali francesi,  potrebbe diventare protagonista delle cronache politiche francesi e non solo nelle prossime due settimane. Ma chi è questo Carneade della politica d’Oltralpe improvvisamente diventato noto?

La biografia politica

Classe 1961, nel 1997 viene eletto deputato all’Assemblea Nazionale nelle file del RPR. Due anni dopo fonda la corrente interna Debout la République, che si caratterizza per una forte piattaforma patriottica e sociale, in linea con la tradizione più ortodossa del gollismo, ma in sempre maggiore contrasto con la linea ufficiale del suo partito, sempre più europeista ed atlantista. Nel 2007 si arriva allo strappo: Debout la République diventa partito autonomo. Nell 2012 Dupont-Aignan si presenta per la prima volta alle presidenziali, racimolando un misero 1,7%. Nel 2014 il partito cambia nome in Debout la France.

Le presidenziali 2017

La campagna presidenziale 2017 si è caratterizzata per una marcata impronta sovranista, che ha portato il pur piccolo partito a raggiungere il 4,75%, equivalente a 1 milione e 600 mila voti. Ed ora, tutti si chiedono come si comporterà Dupont-Aignan in un ballottaggio in cui ogni voto può essere decisivo.

Il programma sovranista

La sua base programmatica, di fatto, è pressoché indistinguibile da quella lepenista, ed il vice.presidente del Front National Florian Filippot ha già lanciato un appello all’apparentamento fra le due formazioni in occasione del ballottaggio. Dal canto suo, Dupont-Aignan potrebbe essere bloccato dal retaggio gollista, che potrebbe risospingerlo, per riflesso pavloviano, verso la partecipazione al “fronte repubblicano”.

Questo, tuttavia, lo porterebbe alla fine della sua già iperminoritaria avventura politica, assorbito come sarabbe nell’indistinto dei partiti “per bene”. Dall’altra parte, gli si prospetterebbe, oltre che il mantenimento della propria coerenza (che, dopo tutto, non è poi così male…), anche la possibilità di essere un tassello nella “sfida alle stelle” che il fronte sovranista francese sta lanciando contro le oligarchie mondialiste.

Anche in caso di sconfitta, potrebbe finalmente conquistarsi un posto nel futuro della politica francese. Del resto, nel processo di “decattivizzazione” che il Front National ha operato sotto la guida di Marine Le Pen, un elemento importante è stato giocato proprio dalla decisione di rivendicare l’eredità del generale De Gaulle, a dire dei lepenisti tradita dai vari Chirac, Sarkozy e compagnia. Il che è un assist non da poco per tutti i gollisti dissidenti in cerca di una nuova casa.

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Paolo Filipazzi

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