Effemeridi. Nascita di un’Imperatrice: Maria Teresa d’Austria

A destra Maria Teresa d'Austria. Nel 2017 si festeggia il 300° anniversario della nascita
A destra Maria Teresa d’Austria. Nel 2017 si festeggia il 300° anniversario della nascita

In occasione del tricentenario della nascita di Maria Teresa d’Asburgo (Vienna, 13 maggio 1717), il 15 marzo è stata inaugurata a Vienna ed in Austria, in varie sedi, un’accurata mostra celebrativa su una delle più importanti regnanti  della storia, molto amata. Una grande attrazione.

Molte sono le regine della storia, ma quelle che la storia l’hanno fatta per davvero sono poche. Negli ultimi quindici secoli si potrebbero ricordare Isabella di Castiglia, generosa ed appassionata, protettrice di Cristoforo Colombo, Elisabetta I d’Inghilterra, sovrana benvoluta e temuta,  Caterina II, detta la Grande, di origine tedesca, zarina spregiudicata e potentissima della semibarbara Russia, Vittoria d’Inghilterra che risollevò il prestigio di quella Monarchia, già scossa dagli infiniti scandali e disturbi psichici degli Hannover, Maria Teresa d’Austria, regina, “madre, riformatrice e stratega”, che lottò, strinse alleanze e governò con giustizia.

Suo padre, l’Imperatore Carlo VI era il figlio secondogenito di Leopoldo I.  A seguito della morte del re Carlo II di Spagna nel 1700, senza eredi, sterile, dalla nascita tormentato nel corpo e nella mente da numerose patologie ed infermità genetiche, Carlo si autoproclamò re di Spagna in quanto anch’egli era membro della famiglia Asburgo e parente. Ciò portò alla Guerra di Successione spagnola, in quanto Luigi XIV di Francia, cugino e cognato el defunto, aveva proposto quale candidato per quel trono il nipote Filippo d’Angiò, il quale da testamento era stato designato erede della Corona dallo stesso Carlo II. 

L’ascesa al trono imperiale nel 1711, per l’improvvisa morte senza eredi maschi del fratello maggiore di Carlo, Giuseppe I, e la  rinuncia al trono spagnolo, condussero poi alla conclusione del conflitto nel 1714 col Trattato di Rastatt. E con essa l’affermazione dell’Austria asburgica come prima e più grande Potenza presente sul continente europeo, con notevoli acquisizioni territoriali: Milano, Napoli, Mantova, i porti toscani (Stato dei Presidi), la Sardegna e gran parte dei Paesi Bassi spagnoli. Sposatosi con Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, ne ebbe due figlie, Maria Teresa e Maria Anna (l’unico maschio, Leopold Johann, era morto a soli sette mesi nel 1716; un’altra figlia, Maria Amalia, nata nel 1724, era morta nel 1730). Nel 1713, tuttavia, il previdente Carlo VI aveva già promulgato la “Prammatica Sanzione”, con la quale stabiliva che il regno non potesse essere diviso alla sua morte e derogava la “Legge Salica” in caso di soli eredi di sesso femminile. Carlo VI morì nel 1740.

Nonostante gli sforzi da lui compiuti per far anteriormente accettare dalle altre Potenze il documento predetto, scoppiò la Guerra di Successione Austriaca, conclusasi solo nel 1748 e la  ratifica della successione di Maria Teresa quale regina d’Ungheria, di Boemia ed arciduchessa d’Austria; tuttavia, non fu eletta, in quanto donna, imperatrice del Sacro Romano Impero: al suo posto fu incoronato Carlo Alberto di Wittelsbach. Alla morte di questi, però, il marito di Maria Teresa, Francesco Stefano di Lorena, assunse il titolo di Imperatore, assicurando il mantenimento del titolo alla Casa d’Asburgo. All’epoca della morte di Carlo VI, le terre degli Asburgo erano sature di debiti: il tesoro imperiale conteneva meno di 100.000 fiorini e la diserzione di molti soldati dall’esercito aveva determinato una precaria forza militare. La sua monumentale, straordinaria tomba barocca,  nella Kapuzinergruft di Vienna, con un teschio ad ogni angolo, con una delle corone dei suoi maggiori dominî (l’Impero, la Boemia, l’Ungheria e l’Austria) conferma il concetto della figura dell’Imperatore e della dinastia d’Asburgo, inaugurato durante il ventennio di regno dell’avo  Ferdinando III, incentrato sulla “sacralità” del ruolo  ricoperto. Tale pensiero discendeva dalla convinzione che gli Asburgo fossero non soltanto i difensori della fede cattolica, ma anche la guida delle Nazioni che quella fede professavano. Non casualmente l’ultimo Asburgo regnante, Carlo I, deceduto nell’esilio di Madera nel 1922, fu proclamato Beato da Papa Giovanni Paolo II.

Alla morte del padre, Maria Teresa aveva 23 anni. Aveva grandi occhi azzurri, capelli biondi, un lieve rossore alle gote, una bocca larga ed un corpo forte; inoltre, grazie al fatto che i genitori non avevano stretti rapporti di parentela, non subì gli effetti nefasti dei matrimoni tra consanguinei che avevano caratterizzato molti dei suoi antenati. Caratterialmente, Maria Teresa era seria e riservata; amava cantare, tirare con l’arco; partecipava alle opere liriche, spesso dirette dall’imperatore,  suonatore di clavicembalo. Ricevette quasi esclusivamente nozioni di disegno, pittura, musica e danza, discipline tipiche per un ruolo di principessa. Nel 1729, alla morte del padre, Francesco Stefano, il principale candidato a consorte,  salì al trono di Lorena; finalmente, il 31 gennaio 1736, durante i negoziati per la conclusione della guerra di successione polacca, Luigi XV di Francia accettò che Francesco Stefano fosse il marito di Maria Teresa alla condizione di rinunziare al Ducato di Lorena in favore del re deposto di Polonia, Stanislao I, suo suocero, e ricevendo in cambio il diritto di succedere al Granduca di Toscana, Gian Gastone de’ Medici, il quale non aveva eredi maschi. Francesco Stefano accettò tali accordi e sposò Maria Teresa il 12 febbraio 1736.

Sin dall’ascesa al trono l’Asburgo respinse la possibilità che altri Paesi potessero ottenere alcuni suoi territori e subito si attivò per ottenere la dignità di Imperatore del Sacro Romano Impero; tuttavia, dal momento che alle donne non era consentito accedere al soglio imperiale,  favorì la successione del marito,  conferendogli a titolo formale la co-reggenza dei domini ereditari asburgici, affinché potesse partecipare alle riunioni della Dieta Imperiale in qualità di Principe elettore di Boemia. Va aggiunto che Maria Teresa, nonostante provasse un forte sentimento di amore nei confronti del marito e sebbene lo avesse associato a sé, impedì sempre che Francesco Stefano si ingerisse negli affari di Stato.  Sebbene di opinioni conservatrici, Maria Teresa attuò importanti riforme in campo amministrativo e giuridico in modo da rafforzare le capacità economiche e militari dell’Austria: istituì un esercito stanziale permanente di oltre centomila soldati, sottoposto direttamente al controllo del governo centrale, razionalizzò il sistema tributario, istituendo un sistema di catasto ed imponendo anche al clero ed alla nobiltà di pagare le imposte. Con tale riforma fu sostanzialmente affermato il principio dell’equiparazione giuridica rispetto allo Stato ed alle funzioni pubbliche tra patriziato e borghesia; nel 1760, istituì il Consiglio di Stato, consultivo, composto da un cancelliere e sei membri (tre in rappresentanza dell’alta aristocrazia e tre in rappresentanza della piccola nobiltà).

Maria Teresa concepì molte riforme. Nella Giustizia: curò, tra l’altro, la compilazione del Codex theresianus e più tardi proibì la tortura e cambiò  il Codice Penale. Nell’ Istruzione: nel 1775, riformò il sistema scolastico, sancendo che ogni bambino, di età compresa tra i sei ed i dodici anni, avrebbe dovuto obbligatoriamente frequentare la scuola. Nella Medicina ed Igiene: riformò il sistema sanitario mediante la costituzione di un ospedale a Vienna e promosse il rinnovamento degli studi di medicina; fece pubblicamente vaccinare i propri figli contro il vaiolo. Negli affari ecclesiastici: pur devota cattolica, la sovrana rivendicò puntigliosamente le prerogative dello Stato, lavorò all’emancipazione degli ebrei (totalmente lo fece il figlio Giuseppe II, nel 1782, con il Toleranzpatent) ecc. Forse ascoltando i suggerimenti riformistici del marito, affiliato alla Massoneria, alla pari del nemico Federico di Prussia, e come uno strumento per rafforzare l’Austria, anche in vista di altri inevitabili  conflitti con il suo principale rivale tedesco. Già era ben delineata la lotta per la supremazia nel mondo germanico, che Bismarck risolverà a favore della Prussia luterana degli Hohenzollern nel 1866, con la decisiva battaglia di Sadowa/ Königgrätz, anticipo della proclamazione del  Deutsches Kaiserreich nel 1871.

L’imperatore Francesco Stefano morì il 18 agosto 1765, in Innsbruck. Maria Teresa apparve  devastata dal dolore: rinunziò a gioielli o altri ornamenti, tagliò i capelli corti, pose tende nere alle sue stanze, indossò abiti neri per il resto della sua vita ed, infine, si ritirò dalla vita pubblica al punto da trascorrere ogni anno l’intero mese di agosto ed il diciottesimo giorno di ogni altro mese reclusa da sola nelle sue camere; lei stessa scrisse “di riconoscersi appena e di essere diventata, senza l’amore del marito, come un animale, priva della ragione”. La morte di Francesco schiuse le porte alla successione del figlio primogenito Giuseppe, che fu eletto Imperatore del Sacro Romano Impero ed assunse, il 17 settembre 1765, il ruolo di co-reggente che era stato del padre, allo scopo di mantenere intatti i domini asburgici. Al venerando S.R.I. della Nazione Germanica, un mosaico di numerosi Stati più o meno sovrani, al cui vertice sedeva un Imperatore essenzialmente simbolico, seppur prestigioso, eletto da nove Grandi Elettori, fra i quali tre Arcivescovi, restavano, dopo quasi nove secoli, pochi anni di vita. Il nipote di Maria Teresa, Francesco II, lo sopprimerà infatti nel 1806, dopo la sconfitta di Austerlitz, su pressione di Napoleone, accontentandosi del più modesto, ma realistico, titolo di Imperatore d’Austria.

Nel corso di venti anni, Maria Teresa dette alla luce sedici figli. Nel corso della Guerra di Successione Austriaca, nel momento più critico per la sopravvivenza della dinastia, nacque il sospirato erede, Giuseppe. Cinque bambini nacquero durante la pace tra la Guerra di Successione Austriaca e la Guerra dei Sette Anni: l’ultimo figlio, Massimiliano Francesco, vide la luce nel corso della stessa. Maria Teresa, donna autoritaria e pugnace, di grande carattere e personalità, affermò che se non fosse stata sempre impegnata nelle gravidanze, avrebbe partecipato direttamente alle battaglie! L’amore di Maria Teresa per il marito fu intenso e possessivo; estremamente gelosa, ebbe acuti contrasti con Francesco per le sue infedeltà.

Del resto, all’epoca e fino a tempi recenti, la finalità procreatrice della sessualità escludeva altre pratiche che non avessero nulla a che vedere con la trasmissione della vita. Un uomo vigoroso ed una consorte non sterile generavano normalmente un figlio all’anno, fossero essi sovrani o contadini. Certo il sesso era ridotto a poca cosa, tenendo in conto che non vi erano relazioni carnali con la donna incinta e fino a circa due mesi dopo il parto. Quindi, l’aver avuto molti figli non significava aver vissuto una intensa relazione sessuale, anzi. Del resto, i confessori assolvevano facilmente un marito che tradisse una moglie incinta, o reduce dal parto. Corollario di quanto sopra, all’arrivo della menopausa, per le donne che non fossero morte prima di parto, era generalmente già cessato ogni rapporto sessuale.

Con i figli Maria Teresa fu assai affettuosa e sollecita, ma ne sacrificò la felicità personale per matrimoni vantaggiosamente dinastici e, anche quando furono accasati, non mancava d’ inviare lettere settimanali per recare loro consigli e critiche: accusò Leopoldo di freddezza, Maria Carolina per occuparsi troppo di questioni politiche, Ferdinando per le scarse virtù di amministratore, Maria Amalia per la superbia; infine, la povera Maria Antonietta che,  dopo il matrimonio con col Delfino Luigi, poi XVI, ricevette lunghe missive di rimprovero in merito ai passatempi frivoli, puntualmente riferiti a Vienna dall’Ambasciatore, e per la mancanza di un erede.

Giuseppe II, divenuto co-reggente assieme alla madre – nei primi tempi del regno influenzata dai gesuiti – ne modificò la politica religiosa, aderendo al “febronianismo”, una sorta di gallicanesimo tendente a ridurre drasticamente i poteri della Santa Sede. Secondo alcuni  storici, Maria Teresa era un monarca di qualifiche superiori alla media: la regina possedeva un gran cuore, mente pratica, ferma determinazione e perspicacia; era pronta  ad accettare i suggerimenti dei suoi consiglieri, ma in ogni caso il rapporto con il figlio fu complicato. Infatti, sebbene Maria Teresa e Giuseppe non mancassero di intelligenza e calore umano, le loro personalità erano divergenti e raramente si mostravano assieme in pubblico, fatto che talora creò contrasti nell’amministrazione dello Stato.

Nel corso della vita, Maria Teresa godette di una eccellente salute fisica, tanto da restare anche in pieno inverno a finestre aperte, finché, nel 1767, fu colpita da un forte attacco di vaiolo dal quale non si riprese mai completamente: negli ultimi anni, infatti, soffrì di asma, astenia, tosse persistente, insonnia ed edema. Il 24 novembre 1780 la sovrana iniziò ad accusare brividi; presto le sue condizioni peggiorarono: sempre più debole, chiese l’estrema unzione. Si spense in Vienna alle nove di sera del 29 novembre, all’età di sessantatrè anni.

Maria Teresa, despota illuminata, aveva ereditato uno Stato prostrato da fallimenti diplomatici e sconfitte militari; dopo quarant’anni di regno lasciò al figlio, primo degli Asburgo-Lorena, uno Stato rivitalizzato, dotato di un efficiente sistema militare, economico ed amministrativo.  Per sua volontà, Maria Teresa fu sepolta a Vienna nella Kaisergruft, accanto al marito, in un elaborato doppio sarcofago in stile rococò, opera di Balthasar Ferdinand Moll.

Il tallero di Maria Teresa, la moneta più utilizzata nei commerci mondiali in passato, e che viene ancora oggi coniata, ha  esteso la sua fama. Dal 1780, anno di morte della sovrana, in poi la moneta è stata sempre emessa con la stessa data ed è stata coniata dalle zecche di Birmingham, Bombay, Londra, Parigi, Roma e Utrecht, oltre che dalla zecche asburgiche. Tra il 1751 ed il 2000 ne sono stati coniati circa 389 milioni di pezzi.

 (cfr. https://www.wien.info/it/sightseeing/sights/imperial/300th-birthday-maria-theresa)

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Gianni Marocco

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