Focus. Arriva “List” la boutique editoriale di Mario Sechi: “Si legge, non si clicca”

List, il nuovo e modernissimo media ideato da Mario Sechi
List, il nuovo e modernissimo media ideato da Mario Sechi

Un tuffo rigenerante nell’editoria che verrà. L’occasione arriva con “List”, il nuovo media inventato da Mario Sechi e realizzato grazie all’investimento di Maite Carpio Bulgari, imprenditrice che aspira a diventare una protagonista del mondo dei media e dell’entertainment, essendo già attiva nella produzione televisiva, cinematografica e nei libri. Prima Comunicazione, mensile d’eccellenza sull’editoria italiana, ha dedicato l’ultima copertina alla nuova testata digitale italiana.

“List è una boutique editoriale – spiega a Barbadillo Mario Sechi – ed è il risultato di una sperimentazione su nuovi modelli narrativi di giornalismo. In America l’editoria scommette sull’innovazione mentre in Europa non c’è quasi niente, in Italia meno di niente nell’ambito delle novità”. 

Il nuovo prodotto “non è una newsletter, è un giornalismo particolare. Fa perno sul racconto, sull’analisi, sulla qualità di scrittura e usa la distribuzione via newsletter. Il mezzo – chiosa il titolare di List  – è il messaggio come diceva McLuhan”.

Un dialogo intimo con il lettore

Il cambio di passo è nel dialogo diretto con un lettore alla ricerca di raffinati affreschi della realtà, scritti con l’indipendenza garantita da un media senza pubblicità: “Proponiamo un metodo narrativo è intimo, perché arriva nell’intimità dello schermo dello smartphone. Il telefonino, come ben descritto in “Perfetti sconosciuti”, film di Paolo Genovese, è il nostro forziere intimo”.

Il film Perfetti sconosciuti

Per questo List “si legge e non si clicca”. Senza banner, “non propone notizie spazzatura, gattini cellulite, celebrity o foto di pin up. Nessun titolo ammiccante. Solo il godimento della lettura, esaltato dall’autonomia totale di chi scrive”.

Modello pay

Fotomontaggio della Cnn

Il modello di sostenibilità? Da ottobre sarà a pagamento. “Si punta sul pay e su una scelta differente dei temi:  puntiamo su argomenti centrali cercando di anticipare scenari e curando la geopolitica. La politica è soprattutto la politica estera. La Libia? L’abbiamo “zappettata” in lungo e largo, descriviamo il presidente Usa Donald Trump fuori dal mainstream. Saremo fuori dalla gabbia del pensiero unico e del politicamente coretto. Data journalism? Esiste il giornalismo e l’abitudine di chiamare con il proprio nome le cose”, puntualizza ancora Sechi.  “Daremo zero spazio per le chiacchiere di palazzo, se non per prendere in giro politici inadeguati. Nessun gossip parlamentare, genere che ha rovinato i giornali. Essenziale sarà lo spirito: ci sarà un costante tocco di senso of humor, scrittura colta ma mai pesante, umorismo inglese mai snob”.

Le prime firme

Tante le firme che arricchiranno la boutique: dallo storico Giordano Bruno Guerri all’intellettuale Daniela Coli, all’economista Oscar Giannini, al giovane ricercatore Lorenzo Castellani.

Giornalismo tra analisi e racconto

Il passo in avanti, oltre il giornalismo dei media tradizionali è la scommessa di Sechi: “List è un club di lettori che amano il giornalismo tra analisi e racconto, sedotti dal talento. Sono stato in tanti giornali, ma la crisi appariva già irreversibile. Il sistema informativo non è riformabile, come non lo era il comunismo. C’è poi un problema di lessico: troppo impoverito. Troppi articoli sembrano scritti da bambini”.

Oltre destra e sinistra: le formule di governo incarnate dai singoli

Maite Bulgari e Mario Sechi

Infine il posizionamento politico, oltre la destra e la sinistra: “Viviamo una fase post-ideologica, dove le formule di governo vengono incarnate dai singoli, Macron o Trump. Su il presidente americano i media europei hanno preso una cantonata, ma nessuno si è interrogato sui motivi della sbandata. Poi c’è la Merkel, personaggio carismatico che noi latini non possiamo comprendere mentre nelle kermesse popolari beve birra, sta con i bambini e gli operai: è lo spirito della Germania, all’ennesima potenza”. L’ultima profezia: “Il giornalismo italiano è stato rovinato dagli esperti oltre che dagli editori e dai giornalisti. Questa crisi farà selezione naturale. Molti moriranno e nuovi media nasceranno”. Intanto arrivo List.

@barbadilloit

@waldganger2000

Michele De Feudis

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