L’inchiesta. Diventare guida turistica in Sicilia? Come vivere una vera e propria “odissea”

guida turistica«Quanti non hanno vagheggiato almeno di conoscerla?  Pochi o nessuno; tanto è universale la fama della sua bellezza, tanto il ricordo di essa va unito alla storia delle più diffuse civiltà». Questa era la prefazione del volume, edito dal Touring Club, dedicato alla Sicilia nel lontano 1933. L’isola, che è un “marchio” forte e conosciuto ovunque, attualmente vive da una stridente contraddizione. Da una parte c’è una classe politica che ripete come un mantra lo slogan «turismo e spettacolo sono le migliori risorse della Sicilia», dall’altra non si è mai avviata un’azione sistemica e mirata che mettesse in sinergia il grande patrimonio artistico, naturale e storico che abbiamo ereditato.

Un esempio, lampante, riguarda la gestione delle guide turistiche. Queste ultime potrebbero, da un lato, aumentare l’attrattività dell’isola e rappresenterebbero posti di lavoro per l’esercito di disoccupati e inoccupati, molto spesso laureati, presenti in Sicilia. Ma il “pasticciaccio brutto” è presto servito. Un bando per accedere all’abilitazione per esercitare la professione venne pubblicato nel dicembre 2011, previo il superamento di un esame. Dato che il settore turistico, per legge, è di pertinenza delle Regioni si era seguita la legge regionale 8/2004. Quest’ultima prevedeva la divisione dell’isola in sezioni all’interno delle quali le guide potevano esercitare. Per queste guide era stata istituita una sezione “a esaurimento”. Infatti, coloro che avevano ottenuto l’abilitazione in una delle sezioni, potevano esercitare in più province o superando un esame o frequentando dei corsi d’aggiornamento.

La solerte Regione Siciliana non ha avviato nessun corso d’aggiornamento e così, contestualmente all’uscita del nuovo bando, le vecchie guide già abilitate l’hanno bloccato appellandosi al Tar. L’estate scorsa l’assessorato ha corretto il bando introducendo per i candidati verifiche su tutto il patrimonio dello sterminato territorio regionale e sancendo il principio che le guide già abilitate potranno, senza alcuna verifica o corso, esercitare su tutto il territorio isolano. Quindi i “vecchi” sono stati avvantaggiati ottenendo un riconoscimento regionale, mentre le aspiranti guide dovranno presentare un programma d’esame molto corposo e ancora, visto il ricorso al Tar, attendono novità per il bando.

Rosy è una ragazza siciliana che ha aperto un blog seguitissimo, si chiama per l’appunto “guida turistica” e anche una pagina facebook, con news e informazioni utili che per chi voglia avvicinarsi al settore. Anche lei è iscritta al vecchio bando della Regione Siciliana e attende l’esame. Qualcuno ha pensato di sostenere l’esame in un’altra Regione per poi cercare di convertire l’abilitazione. Ma dall’assessorato isolano hanno risposto con un bel due di picche. La conversione dell’abilitazione, dicono da Palermo, vale solo per le guide straniere. Di conseguenza io, da cittadino italiano residente in Sicilia, pur prendendo un’abilitazione, ad esempio, in Lombardia non potrò effettuare la conversione. Mentre una guida inglese può ottenerla per la Sicilia.

Secondo Rosy «il problema per chi vuole diventare guida turistica non è tanto la legge regionale quanto le modalità di svolgimento. Si sono attesi tantissimi anni prima di emanare un bando e a tutt’oggi non si sa quando si svolgeranno gli esami». Infatti per chi volesse intraprendere la professione si dovrà attendere la pubblicazione di un nuovo bando, data misteriosa e da destinarsi, mentre per chi invece è iscritto all’ultimo bando si tratta di attendere gli esami di idoneità. E si parla di un bando pubblicato il dicembre del 2011. Benvenuti in Sicilia.

Andrea Sessa

Andrea Sessa su Barbadillo.it

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