Formula 1. In Usa vince ancora Lewis Hamilton, Mercedes campione costruttori

gp usa okCi eravamo lasciatu con un trionfo di Hamilton e  Vettel ritirato, con conseguente -59 in classifica. Ci ritroviamo con un – 66 da parte del tedesco, sebbene ottimo secondo qui in Texas e, con l’anglo-caraibico che, anche solo con un semplice quinto posto nella prossima gara in Messico, è in procinto di festeggiare il quarto titolo. Al di là di queste note dolenti per i ferraristi, il Gran Premio in sé si è rivelato piuttosto gradevole nonostante i melensi tentativi da parte della proprietà di circondarlo di tanti piccoli sketch, con Bill Clinton e Usain Bolt (nelle veste di intervistatore durante le premiazioni) a farla da padrone.

Prove Libere
Prove libere, questa volta, non troppo movimentate e dominate nelle tre sessioni (leggermente umida la pista in FP1 per un pò di pioggia) da Hamilton. 1’36″335, 1’34″668,  1’34″478, i suoi tempi. Uniche eccezioni: un’uscita di pista per Vettel in FP2 e la sostituzione del motore per Verstappen, con conseguente penalità in griglia. L’olandese comunque, sarà grande protagonista.

Qualifiche
Qualifiche davvero scontate, fin dal Q1. Hamilton, in grado di segnare giri velocissimi fin dall’inizio, ha da subito dimostrato la sua forza sul giro secco. 1’33″108 e pole numero 72. Alle sue spalle Vettel, autore di un gran giro finale. Terzo Bottas, poi Ricciardo e Raikkonen, autori dello stesso tempo al millesimo; la spunta però l’australiano avendolo fatto segnare per primo. Solo sesto, ma sedicesimo per via delle penalità, Verstappen. Ottimo settimo Sainz, alla prima con la Renault.

Gara
Al via, grande partenza di Vettel; grazie ad un perfetto stacco frizione il tedesco sfila primo alla curva uno, davanti ad Hamilton. Alle loro spalle Bottas, Ricciardo, Ocon e Raikkonen, con il finlandese autore di una pessima partenza ma in grado subito di recuperare. I primi giri della corsa sono davvero entusiasmanti: già al sesto Hamilton si riprende la testa della corsa, mentre Verstappen dopo tre giri è in zona punti; l’olandesino sarà autore di una rimonta poderosa. Non finisce tuttavia qui: la prima parte della corsa è caratterizzata dal duello tra Bottas e Ricciardo: l’australiano prova almeno due volte, ritardando la frenata tantissimo nella curva 1 in salita, quasi avesse dei freni in acciaio. Bottas è tuttavia bravo a resistere in entrambi i casi, sfruttando l’incrocio delle traiettorie. Peccato per l’australiano che il motore Renault decida di cedere già al giro 14, privando la corsa di un sicuro protagonista. Al giro 23 Verstappen corona la sua rimonta e non essendosi ancora fermato si ritrova primo. Al giro successivo si ritira anche Alonso. La gara è davvero intensa: non solo per i tanti duelli, tra Ocon, Perez e Sainz ad esempio ma, anche per le strategie. Al di là di Hamilton, irraggiungibile sin da quel sesto giro, per gli altri posti sul podio si scatena una lotta a quattro tra i ferraristi, Bottas e Verstappen. Verstappen e Vettel si fermano due volte, così come Bottas che, dopo essersi fatto passare da Raikkonen al giro 42 e al 51 da Vettel (che passa Bottas e contemporaneamente doppia Vandoorne con una manovra da brividi ), decide di cambiare le sue gomme, tirandosi di fatto fuori dalla lotta.

Sulla strategia di una sosta invece, è la rossa numero 7. In questo senso, Kimi Raikkonen dimostra davvero un ottimo ritmo: nonostante le gomme usurate, il finlandese è autore di una grande parte centrale di gara e alla fine arriva a giocarsi il terzo gradino del podio (dopo aver lasciato passare Vettel al giro 52). Arrivato all’ultimo giro con Verstappen alle spalle con gomme più fresche, Raikkonen non può far altro che cercare di difendere la posizione: alla curva 17 però, Verstappen prova l’attacco all’interno che riesce. Il sorpasso è splendido, bruciante, deciso ma, c’è un problema: l’olandese numero 33 nel sorpasso sfrutta tutta la pista e anche di più, anzi nell’effettuare la manovra taglia la curva, oltrepassando la linea bianca con tutte e quattro le ruote. Aspetto quasi impercettibile ma sufficiente affinchè gli venga comminata una penalità di 5 secondi sul tempo finale. Risultato: Kimi terzo per nove decimi e scene da comica nel retropodio quando a Verstappen viene comunicato l’accaduto e la decisione. Il ragazzo, nonostante i modi non sempre rispettosi, ha un gran piede destro e ancora una volta lo ha dimostrato. Vince dunque Hamilton davanti a Vettel e Raikkonen.

Era dall’Ungheria in luglio che due Ferrari non salivano sul podio. Punti mondiali per Verstappen, Bottas, Ocon, Sainz, Massa e Kvjat, ottimo decimo al rientro dopo due gare di stop. Per la Mercedes è il quarto mondiale di fila, per Hamilton ormai manca solo la matematica, la quale lo incoronerà probabilmente già sulla pista dedicata ai fratelli Rodriguez.

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Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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