L’intervista. Fabiana Giampà tinge d’azzurro il mondiale femminile di MMA

23622424_10209107662523288_1121339420419220656_nSport minori solo per numero di seguaci a volte riescono a  regalare soddisfazioni e vittorie impronosticabili al nostro Paese, ancora intento a leccarsi le ferite per la sconfitta della nazionale di calcio di Ventura, moderno Napoleone in ritirata dalla Russia. Sabato scorso infatti Fabiana Giampà ha regalato all’Italia la medaglia d’oro del campionato mondiale IMMAF (International Mixed Martial Arts Federation) in Bahrein, ridando, sportivamente parlando, speranza all’Italia.

Fabiana, al mondiale IMMAF hai portato alla vittoria il tricolore italiano. Come è nata la tua passione per le MMA?

La mia passione per le Mma è nata un po’ così senza un valido motivo, per il semplice fatto che era qualcosa di nuovo e di diverso, forse più impegnativo ed essendoci anche la lotta mi eccitava il fatto di imparare anche a lottare. Avendo come base la muay thai decisi di iniziare per approfondire il mio bagaglio tecnico.

Quali stili di combattimento caratterizzano principalmente il tuo bagaglio tecnico? E di conseguenza quali sono i tuoi colpi migliori?

Principalmente sono una striker ma ciò non vuol dire che non sappia lottare sul corpo a corpo; sebbene io abbia ancora molto da imparare però con il tempo e il duro lavoro riuscirò a formarmi in modo migliore. In realtà non ho dei colpi migliori, ma studiando le caratteristiche del mio avversario decido come applicare le tecniche in modo da poter essere più efficace possibile.

Come valuti l’evoluzione e la crescita di questo “giovane” sport in Italia?

L’Italia è un paese in forte crescita riguardo le Mma e spero che questo sport venga conosciuto e praticato sempre di più. Ovviamente non siamo completi al 100% ma per il semplice fatto che c’è poca gente che lo pratica in confronto ai paesi esteri, tuttavia non siamo da meno rispetto agli altri paesi poiché abbiamo atleti molto forti.

Quali sono le tue figure di riferimento (sportive e non)?

Le mie figure di riferimento non possono che essere italiane: stimo e seguo Maria Vittoria Colonna grande atleta professionista parte dell’Hung Mun di Roma , Mara Romero Borella, prima italiana entrata a far parte dell’Ufc, Alessio Di Chirico anche lui, insieme a Marvin Vettori, atleta Ufc ed infine il grande Yousuf del Friuli Fight Team, anche lui bravissimo sia come atleta che a livello personale. Insomma ce ne sono tanti che seguo e che meritano davvero tante attenzioni, le stesse che meriterebbero, in realtà, tutti i giovani che iniziano a misurarsi con le Mma per valorizzare al meglio le loro possibilità di affermarsi con indosso fasce, guantini e paradenti.

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